A4, si pensa alla quarta corsia
Ma tra Brescia e Padova

I gestori dell’autostrada: tratto saturo. Critica sull’ipotesi Legambiente

Dopo 10 anni dalla quarta corsia dell’A4 tra Milano e Bergamo gli effetti si sono visti, eccome. E ora si attendono quelli dell’apertura dell’interconnessione tra A4 e Brebemi per avere un quadro finalmente chiaro della situazione. Nel frattempo, ad Est, si pensa alla quarta corsia, ma non tra Bergamo e Brescia, semmai tra Brescia e Padova, feudo della Serenissima. L’ha confermato nelle scorse settimane Bruno Chiari, direttore generale dell’autostrada, in un’intervista a Il Mattino di Padova.

«La Brescia-Padova è satura, stiamo pensando alla quarta corsia come parziale soluzione del problema. In alcuni giorni e fasce orarie, l’A4 è satura: contiamo 100 mila veicoli equivalenti al giorno che percorrono l’intera tratta; gli effettivi, che entrano o escono ai vari caselli con percorrenze differenti, sono 300 mila. Siamo l’autostrada più trafficata dell’intero gruppo Abertis». Che è l’azionista dell’A4 Holding che controlla 8.600 chilometri di autostrade in tutto il mondo.

Ovviamente critica Legambiente: «Si pensava che la Tav avesse almeno l’effetto di spostare traffico dalla strada alla ferrovia i merci sulla tratta Brescia Venezia visto che la Tav sulla Milano Roma ha spodestato l’aereo e contenuto l’incremento del traffico veicolare. Invece i gestori della Serenissima non sembrano per nulla preoccupati della concorrenza del treno sulla stessa direttrice. Al Nord la Tav anziché avere l’effetto di ridurre il traffico autostradale e l’inquinamento atmosferico diventa una occasione d’oro da non perdere per i concessionari. Il potenziamento della quarta corsia si affiancherebbe ai binari veloci replicando quanto già accaduto sulla Milano Torino. Così una parte delle spese, verrebbero accollate a Rfi» commenta Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia.

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