Ottant’anni fa monsignor Angelo Giuseppe Roncalli – il futuro Giovanni XXIII – iniziava il suo ministero come visitatore apostolico in Bulgaria: un Paese dove i cattolici si contavano sulle dita di una mano. Ma il coraggio di monsignor Roncalli era talmente grande che volle lanciarsi in progetti – allora forse arditi – per testimoniare la propria fede e per la devozione dei cattolici bulgari. Fra questi la costruzione di una chiesa. Fu così che acquistò un terreno in via Montevideo a Sofia. Otto decenni dopo, su quell’area, è finalmente sorta la chiesa voluta dal delegato apostolico, che sarà inaugurata sabato 22 ottobre.
La cerimonia di inaugurazione della chiesa, sabato 22 ottobre, sarà presieduta da monsignor Christo Proykov, esarca della Chiesa cattolica in Bulgaria, alla presenza del nunzio apostolico monsignor Giuseppe Leanza, alcuni vescovi ucraini e macedoni. Alla posa della prima pietra era intervenuto il nunzio apostolico di allora, monsignor Antonio Mennini. La nuova chiesa cattolica di rito bizantino-slavo dedicata al «Beato Giovanni XXIII - Papa di Roma» è stata progettata dagli architetti Dobrina e Svetoslav Dimovi, su una superficie di 412 metri quadrati e conta 200 posti a sedere.
Non è la prima volta che una pietra presa dalle case di Sotto il Monte legate a Papa Giovanni viene posta nelle fondamenta di un edificio che si richiama alla memoria del Beato. In Olanda, nel paese di Bergen op Zoom, c’è una scuola, la «Roncalli Scholengeenschap», la cui prima pietra venne portata dalla casa natale del Beato a Sotto il Monte da una delegazione di cui facevano parte Giuseppe e Privato Roncalli, rispettivamente fratello e nipote del papa, il 21 novembre del 1959.
(21/10/2005)
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