«A Madone danni alla salute»
Il Comune fa un esposto in Procura

Il Comune di Madone ne ha inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica per danno alla salute contro ignoti, dopo che erano stati resi noti i dati dell’indagine epidemiologica dell’Asl effettuati su modello del professor Paolo Crosignani dell’Istituto nazionale dei Tumori di Milano.

Il Comune di Madone ha inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica per danno alla salute contro ignoti, dopo che erano stati resi noti i dati dell’indagine epidemiologica dell’Asl effettuati su modello del professor Paolo Crosignani, già direttore dell’unità Epidemiologica ambientale dell’Istituto nazionale dei Tumori di Milano.

Il motivo di questa azione è stata spiegata dal sindaco Maurizio Cavagna prima del termine del suo mandato il 25 maggio (oggi sindaco è Luigi Ferreri, sempre della stessa lista civica «Vivi Madone»). «Le preoccupazioni esternate in questi anni dall’attuale Amministrazione comunale per conto di tutta la comunità di Madone, sono in questo preciso momento ancor più fondate e meritevoli di concrete e doverose risposte, nonché iniziative, da parte di tutti gli enti e parti interessate alla vicenda».

Il sindaco di Madone, Luigi Ferreri, aggiunge che la decisione dell’esposto alla Procura contro ignoti si basa sulle considerazioni del professor Paolo Crosignani: «Si chiede di approfondire e chiarire i risultati emersi dallo studio epidemiologico condotto dall’Asl e per comprendere l’attendibilità dei risultati dal medesimo studio in relazione al trend di rischio statisticamente significativo per i bambini. Nella relazione del nostro consulente Crosignani è scritto che nell’area a esposizione massima di emissioni dell’inceneritore i ricoveri avvenuti, 28 bambini, si sono verificati tra i bambini residenti nel comune di Madone. Inoltre, da un altro documento dell’Asl relativo alle emissioni si legge che la mappa di ricaduta degli Nox relativi alle sole emissioni di Ecolombardia4 è significativamente diversa da quella relativa alle altre cinque aziende selezionate dell’area di Filago e questo per le diverse caratteristiche sia dei camini, altezza e sezione, sia degli affluenti, temperatura e portata. Come comune abbiamo chiesto che, oltre alle indagini epidemiologiche e delle patologie oncologiche, fosse fatta anche quella analitica, ovvero analizzare tutti i dati in mano all’Asl delle emissioni inquinanti sulla zona».

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