A Bergamo arriverà un reparto degli alpini

Un reparto di Alpini sarà attivato in Lombardia, con sedi a Bergamo e a Brescia. La notizia della decisione del capo di stato maggiore dell’esercito è rimbalzata alla Casa del Giovane gremita dai delegati - più di 500 persone - durante l’assemblea provinciale della sezione Ana, l’Associazione Nazionale Alpini. E verso la metà di marzo, una delegazione dello stato maggiore dell’Esercito verificherà con il sindaco Roberto Bruni e il presidente della Provincia Valerio Bettoni, la possibile individuazione di una caserma a Bergamo come sede per il reparto.Nella relazione – poi approvata all’unanimità – il presidente provinciale Antonio Sarti ha anche confermato l’impegno per avere a Bergamo, nel 2007, l’adunata nazionale dell’Arma. Nell’assemblea è stato ribadito l’impegno dell’Ana per trasmettere alle giovani generazioni - anche attraverso una presenza mirata nelle scuole, soprattutto le medie, anche per coinvolgere gli studenti alle attività sportive e di protezione civile - gli ideali che vedono gli alpini eredi di una storia gloriosa al servizio della patria, nonostante l’abolizione della leva obbligatoria.

Le prossime iniziative

: Il presidente ha invitato tutti a partecipare domenica prossima, agli Spiazzi di Gromo, alla 50.a edizione del Trofeo Sora. Interverrà lo stesso presidente nazionale Ana, Corrado Perona. Il 21 maggio, in occasione della presentazione della Protezione Civile bergamasca, in piazza Dante ci sarà una rassegna di fanfare. Il 28 maggio, al Teatro Donizetti, la prima rassegna di canti alpini, presenti tutti gli otto cori alpini bergamaschi. Annunciata anche l’adunata sezionale a Calolziocorte dal 3 all’11 settembre.

Fedeltà alla montagna: Il premio per l’anno 2004 è stato consegnato dal presidente provinciale Ana, Antonio Sarti, a Marco Arioli di Piazzatorre, classe 1964. Questa la motivazione: «Artigliere da montagna nel Gruppo Bergamo nel 1983, fin da ragazzo si dedica all’allevamento del bestiame ed alle attività agricole in Alta Valle Brembana. Tra l’altro, durante l’estate, insieme ad uno zio, accudisce i bovini sui pascoli in alta montagna e d’inverno ne ha cura nelle stalle del paese. Inoltre, dotato di un forte attaccamento all’ambiente in cui vive, provvede con grande impegno e perizia alla manutenzione ed al funzionamento di alcune baite, alla pulitura dei terreni e degli impluvi ed alla continua sistemazione delle sorgenti, necessaria per la sopravvivenza degli uomini e degli animali in quota. Il suo lavoro faticoso e caratterizzato da notevoli disagi e sacrifici contribuisce a mantenere viva la montagna ed a prevenirne lo spopolamento ed il degrado».

(27/02/2005)

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