Myair, dichiarata l'insolvenza
Dissesto da oltre 200 milioni €

Il tribunale di Vicenza ha dichiarato lo stato d'insolvenza della Myair.Com spa e il fallimento della sua controllante all'84,95% My way airlines spa. La decisione del tribunale è stata presa alla luce delle risultanze delle investigazioni effettuate dall Gdf e tenuto conto delle conseguenti istanze di fallimento presentate il 24 luglio scorso dal procuratore della Repubblica di Vicenza, Ivano Nelson Salvarani, e dal sostituto procuratore, Marco Peraro. Andranno a casa 600 dipendenti.

Le fiamme gialle di Vicenza hanno accertato un dissesto complessivo di oltre 200 milioni di euro, occultato attraverso falsi in bilancio dal 2005 al 2008 per un totale di 375 milioni di euro. Le Fiamme Gialle hanno accertato il palese dissesto della società, risalente almeno al settembre 2008 e fraudolentemente occultato al mercato e, tra gli altri, all'Enac. Le passività del gruppo Flyholding ammontano ad oltre 215 milioni di euro al lordo delle residue attività, consistenti principalmente in alcuni crediti del valore complessivo di circa 10 milioni, occultate mediante falsi in bilancio per 375 milioni di euro.

I reati sinora ipotizzati sono l'ostacolo alle funzioni di vigilanza dell'ente nazionale per l'aviazione civile, l'esposizione nei bilanci dal 2005 al 2008 di ingentissime sopravvalutazioni patrimoniali, l'omesso versamento di Iva per oltre 11 milioni e di ritenute Irpef per 2 milioni di euro. La compagnia aerea, a decorrere dalla sospensione dei voli decisa dall'Enac il 24 luglio scorso, non ha servito oltre 160.000 biglietti aerei venduti nei mesi precedenti, per un controvalore di oltre 14 milioni di euro. La Myair.Com spa, con circa 320 dipendenti al momento tutti in cassa integrazione e un traffico annuale di circa 1,4 milioni passeggeri, nata nel 2004 per volontà di alcuni dirigenti provenienti dal gruppo Volare in amministrazione straordinaria, è stata presente sul mercato europeo delle compagnie aeree low cost, con una flotta composta da 7 aerei, operanti su tratte aeree sia nazionali che internazionali (tra le destinazioni principali: Amsterdam, Atene, Barcellona, Brussels, Bucarest, Casablanca, Ginevra, Ibiza, Istanbul, Madrid, Marrakech, Monaco Di Baviera, Parigi, Sofia, Vienna, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Foggia, Genova, Milano, Napoli, Olbia, Palermo, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Torino, Venezia).

Il fallimento della My way airlines spa e la dichiarazione dello stato di insolvenza della sua controllata si aggiungono al crack della Lte international airways, partecipata al 100% dalla My way airlines spa, compagnia aerea con sede a Palma di Maiorca, specializzata in voli charter, fondata alla fine degli anni settanta, con oltre 310 dipendenti e 7 airbus A320, dall'ottobre 2008 inattiva e dal gennaio 2009 in bancarotta volontaria secondo la normativa spagnola. Complessivamente, quindi, l'insolvenza della Myair.Com spa ed il fallimento della Lte international airways sa hanno provocato un danno occupazionale che potrebbe comportare la perdita di oltre 600 posti di lavoro tra Italia e Spagna.

La dichiarazione dello stato d'insolvenza da parte del Tribunale è finalizzata alla verifica dell'eventuale sussistenza delle condizioni di ammissione della compagnia alla procedura dell'amministrazione straordinaria per le grandi imprese in crisi. Tale valutazione non spetterà all'attuale consiglio di amministrazione, presieduto da Vincenzo Soddu, di fatto esautorato dalla gestione dal Tribunale di Vicenza, ma ad un commissario giudiziale designato dal Ministero dello Sviluppo Economico. I provvedimenti giudiziari odierni, spiegano le Fiamme gialle, giungono al termine di numerosi e costanti tentativi degli amministratori della Myair.Com spa e della My way airlines spa per evitare la dichiarazione di stato d'insolvenza o fallimento e le conseguenti possibili responsabilità civili e penali, dimostrando la sussistenza dei presupposti per essere ammessi al concordato preventivo con pagamento al 12% dei creditori chirografari. L'ipotesi del concordato, in un primo momento, doveva basarsi sulla locazione del ramo d'azienda della Myair.Com spa, al canone mensile di 167mila euro, alla European low coast srl, new company costituita il 15 settembre con capitale sociale di 10 milioni di euro indirettamente partecipata da Industrie riunite holding; il progetto del concordato preventivo, in un secondo momento, prevedeva la locazione del ramo d'azienda della Myair.Com spa, questa volta al canone mensile 200mila euro, alla Star airways, società albanese con sede a Durazzo, che si era detta disponibile ad acquistare il ramo d'azienda della al prezzo di 22.500.000, operazione che alcuni consorzi di garanzia Fidi si erano dichiarati disponibili a garantire attraverso l'emissione di fideiussioni per rilevanti importi, per un valore complessivo di 55 milioni, da escutere in caso di mancato pagamento degli affitti o dell'acquisto finale dell'azienda Myair.Com spa.

I finanzieri hanno però constatato che le prospettate garanzie fideiussorie non erano dotate dei requisiti di certa escutibilità, anche perché, in taluni casi, rilasciate da società non in regola con la vigente normativa di settore e, peraltro, connotate da minimi livelli di patrimonializzazione. E, d'intesa con l'Enac, è stato accertato che la Star airways non aveva i requisiti per proseguire l'attività di trasporto interrotta dalla Myair.Com spa, considerato che effettua servizio aerotaxi in Albania con un solo aeromobile a nove posti, non ha la compagine societaria idonea a garantire il controllo comunitario e non ha il principale centro delle sue attività in Italia, ma in territorio extracomunitario, al contrario di quanto disciplinato dalla normativa europea e nazionale.

Le indagini, continuate anche dopo il provvedimento con cui l'Enac aveva revocato la licenza di esercizio e sospeso, a decorrere dal 24 luglio, i voli nazionali ed europei della compagnia aerea Myair.Com spa, hanno permesso di comunicare alla Procura della Repubblica e al Tribunale di Vicenza le reali situazioni patrimoniali della Myair.Com. e della My way airlines, sulle quali non poteva fondarsi alcun progetto di concordato. La Myair.Com ha comunicato il 2 ottobre al Tribunale di Vicenza passività da ritenersi sottodimensionate per alcuni milioni di euro, crediti divenuti ormai inesigibili ammontanti a 9,6 milioni ed un valore di avviamento di 22.500.000, pur non avendo più assets patrimoniali di particolare rilievo: la compagnia, che è inattiva da oltre 2 mesi, ha, infatti, una situazione debitoria che supera i 102 milioni, ha subito anche la sospensione del Certificato di Operatore Aereo su provvedimento dell'Enac e ha perso quasi tutte tratte aeree assorbite in questi mesi dalla concorrenza, non dispone di slot di particolare valore presso gli aeroporti comunitari né di diritti di traffico esclusivi presso gli aeroporti extracomunitari ed è, infine, priva di aeromobili ritirati in questi mesi dalle società di leasing.

Del resto, il bilancio 2008 approvato dall'assemblea dei soci lo scorso 15 giugno senza aver ottenuto il giudizio di attendibilità da parte della società di revisione ed il parere positivo del collegio sindacale, ancorché comunicasse una perdita di circa 30 milioni di euro, avrebbe dovuto evidenziare, di fatto, un risultato economico negativo di oltre 100 milioni di euro, risultato dolosamente ridimensionato. La My way airlines, invece, ha comunicato al Tribunale di Vicenza un attivo patrimoniale con partecipazioni palesemente sopravvalutate, crediti inesigibili, debiti inferiori rispetto al reale. La società, inoltre, ha approvato, anche in questo caso senza aver ottenuto né il parere favorevole del collegio sindacale né della società di revisione un risultato d'esercizio negativo al 31.12.2008, pari a 11,6 milioni, anziché di almeno 107 milioni, sopravvalutato quindi di 95,4 milioni rispetto al reale.

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