Cronaca
Giovedì 29 Ottobre 2009
Auto, in 20 anni crescita del 607%
Le strade, invece, soltanto del 40%
Dal 1966 al 2005 il parco veicoli nella nostra provincia è aumentato del 607% mentre la rete delle strade si è incrementata solo del 40%. È la fotografia che emersa a conclusione dei lavori della 65ª conferenza del trasporto e della circolazione dell’Automobile Club Italiano svoltasi a Riva del Garda.
Dati che esprimono in tutta la loro drammaticità il tema del congestionamento del traffico che tocca la Lombardia e nello specifico la Bergamasca, soprattutto se raffrontato alla media nazionale, che ha invece registrato nello stesso periodo un incremento complessivo del parco circolante pari al 409%. In terra orobica, dunque, il gap di aumento del parco veicoli in circolazione, nei 40 anni presi in esame, stacca in maniera molto consistente la media nazionale con un deciso più 200%.
A dare un prezzo in termini economici l’intervento del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che ha stimato in un costo pari a 98 milioni di euro il non fare la sola Brebemi. Per capire in tutta la sua complessità il problema basta osservare l’evoluzione del parco dei veicoli in circolazione nella Bergamasca, iniziando dal 1921, quando in circolazione se ne contavano solo 982. L’incremento esponenziale lo si può osservare dal 1985 sino al 31 dicembre del 2007: un lasso di tempo di soli 22 anni, durante i quali il fiume in piena di veicoli si è ingrossato di ben 331.495 unità. Una crescita costante di 15.067 veicoli ogni anno.
Ma cosa si può fare per cercare di colmare il deficit infrastrutturale che in zone particolarmente sviluppate dal punto di vista economico come la nostra, diviene un costo pesante per le aziende presenti sul territorio ? Fra le cause principali dei ritardi nella realizzazione delle opere, il contenzioso - definito «abnorme» - fra ente appaltante ed imprese esecutrici dei lavori. Le conseguenze delle controversie vedono dal punto di vista economico un incremento medio dei costi di almeno il 30% ed un allungamento dei tempi di consegna del 96%. Vale a dire che una nuova strada, i cui tempi di realizzazione erano inizialmente previsti in 730 giorni (due anni), dinnanzi ad una controversia giudiziaria passano a 1.445 giorni (cioè quattro anni).
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