Adesso è un rudere, diventerà un rifugio alpino. Si prepara un ritorno all’antico splendore per la «Capanna Ilaria», nelle vicinanze della Forcella Larga, sul crinale Est del pizzo Formico. Il Consiglio comunale di Clusone ha dato il primo via libera necessario all’intervento di ristrutturazione proposto dalla sezione Cai «Rino Olmo».
La «Capanna Ilaria» venne inaugurata nel 1928. A volerla e realizzarla fu il cavalier Luigi Gervasoni, in ricordo della madre Ilaria Maj. L’edificio nacque come rifugio alpino, ma nel periodo estivo veniva utilizzato come punto di riferimento per le numerose mandrie presenti nei paraggi. La scelta del luogo, a 1.465 metri di quota, non fu casuale: in quegli anni la zona era molto frequentata dagli sciatori e la struttura si trovava nel baricentro del tracciato della «Traversata», tra Clusone e Gandino. Si calcola disponesse di circa 30 posti letto.
Nel dopoguerra la «Capanna Ilaria» è stata progressivamente abbandonata. Come ha ricordato il consigliere di maggioranza («Clusone 2000») Sergio Giudici, «da diversi anni gli alpini di Clusone e Gandino promuovono l’incontro intervallare con la speranza di giungere al più presto a una ricostruzione dell’edificio, coinvolgendo sezione e sottosezione del Cai».
La situazione si è sbloccata nel 2007, quando le famiglie Giulio e Tullio Romelli-Gervasoni hanno passato la proprietà al Cai di Clusone con un atto di donazione. Il nuovo rifugio, in pietra locale e legno lamellare, avrà una superficie di oltre 500 metri quadrati e sarà dotato di 24 posti letto e una sala da pranzo con circa 50 posti a sedere. Dell’antico fabbricato verrà conservata la porzione di facciata Est rimasta in piedi, sulla quale sono visibili una croce e una stella (simboli di Stato e Chiesa) e le scritte «Anno» e «VI°» (sesto anno dell’era fascista). Sulla sinistra era collocato anche un grande fascio littorio, rimosso dopo la guerra.
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