Treviglio vara il «Piano Casa»
Nessuna riduzione per gli «oneri»
Il «Piano casa» della Regione è approdato al consiglio comunale di Treviglio. L'orientamento della Giunta e dei tecnici comunali, illustrato dall'assessore all'Urbanistica Fulvio Adobati, è stato quello di confermare nel centro storico la zona esclusa dal «Piano» e di estenderla a un'altra fetta di territorio: quello compreso tra le due stazioni ferroviarie e la ex statale 11, per salvaguardare la «città consolidata» rappresentata dai viali e dalle circonvallazioni. Nell'area esclusa sono stati inseriti anche gli edifici storici rurali situati nelle zone delle frazioni Geromina, Castel Cerreto e Battaglie.
Il secondo punto del «Piano casa» riguarda la dotazione minima di parcheggi e verde. Per lo stazionamento delle auto si è stabilita una dotazione minima di un metro quadrato ogni dieci metri cubi, in pratica si dovrà garantire un posto auto per ogni nuovo alloggio. In merito alle aree verdi, si è deciso di destinare il 10% del lotto a zona predisposta per la piantumazioni di alberi e arbusti. Nel contesto della nuova legge non potevano mancare gli oneri di urbanizzazione, per i quale la Regione aveva chiesto di applicare riduzioni fino al 30%. Il Comune di Treviglio ha deciso di non applicare le specifiche riduzioni: una scelta dettata dall'introduzione di una delibera nel febbraio 2008, con la quale si garantiscono le diminuzioni a coloro che edificano con sistemi edilizi capaci di garantire alti risparmi energetici.
Il punto all'ordine del giorno sul «Piano Casa», approvato con 13 voti favorevoli e 4 contrari, ha concentrato la discussione e gli interventi dei consiglieri comunali, soprattutto tra i rappresentanti dell'opposizione, quatto dei quali, hanno poi abbandonato l'aula in segno di protesta verso il sindaco Ariella Borghi. Secondo loro non sarebbe legittima la prassi di lasciare al primo cittadino l'ultimo intervento, senza avere la possibilità di replica. Critiche le minoranze, che hanno definito «malamente giustificati e dunque discutibili i criteri usati dalla Giunta nella scelta delle zone escluse dal Piano Casa. Un'occasione persa e scelte che in pratica limiteranno lo sviluppo edilizio e lavorativo».
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