Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 16 Ottobre 2009
Sorvegliabilità dei locali
In lite commercianti e Comune
«La normativa sulla sorvegliabilità dei locali esiste dal lontano 1992. Non si capisce per quale motivo viene improvvisamente presa in considerazione dalla polizia locale dopo che per 17 anni è stata completamente dimenticata ed ignorata». C’è forte preoccupazione fra gli esercenti bergamaschi e l’Ascom per l’applicazione della legge (ripresa dalla normativa regionale del 2003) che intende garantire il massimo controllo da parte delle Forze dell’ordine sulle vie d’accesso e di uscita nei locali (ad esempio per impedire fughe di clienti sospetti tramite accessi secondari ndr).
Nelle ultime settimane, infatti, l’ufficio Commercio del Comune di Bergamo (su segnalazione della polizia locale che ha effettuato i controlli) ha aperto nei confronti di alcuni esercenti un procedimento amministrativo per l’inosservanza dei criteri di sorvegliabilità: in sostanza se in cinque giorni non si provvede a mettersi in regola (ad esempio sigillando o eliminando le porte che danno sul retro o si affacciano in un cortile) la legge prevede la revoca della licenza al titolare e di conseguenza la sospensione dell’attività: «L’applicazione postuma di questa normativa appare impropria e da parte dei gestori di diversi locali c’è apprensione – conferma Oscar Fusini responsabile dell’area istituzionale e delle categorie dell’Ascom di Bergamo –. Invito l’Amministrazione a trovare un protocollo che consenta la prosecuzione delle attività».
A stretto giro di posta non si è fatta attendere la replica di Virgilio Appiani comandante della polizia locale di Bergamo: «Fra le tante attività di controllo che svolgiamo c’è anche la verifica di questa normativa che non è partita in questi ultimi mesi ma è già in atto dal 2008 – ha dichiarato – . Da parte nostra non c’è stata nessuna operazione specifica. Quando nei nostri controlli di routine rileviamo l’inosservanza dei criteri di sorvegliabilità applichiamo la legge con gradualità, buonsenso, intelligenza e confronto. La nostra finalità non mira a sanzionare ma operiamo in modo costruttivo e in piena collaborazione con gli esercenti per far applicare una normativa finalizzata alla prevenzione in tema di sicurezza. Peraltro richiamata espressamente dal legislatore regionale. Questa presa di posizione dei commercianti mi sorprende visto che da agosto abbiamo avviato un tavolo di confronto con Ascom per gestire le problematiche attraverso un nuovo protocollo d’intesa».
Un accordo fra comando di polizia locale, assessorato alle Attività produttive, ed esercenti che, già dal mese di agosto, ha permesso di contrastare la pesantezza della sanzione: «La maggior parte dei problemi provocati da questa norma sono stati risolti – spiega l’assessore comunale Enrica Foppa Pedretti –, infatti non è stata revocata alcuna licenza. Dopo la segnalazione della Polizia locale l’ufficio Commercio del Comune è obbligato per legge a comunicare le inosservanze riscontrate. In collaborazione con il Comando della polizia locale stiamo concordando, con ogni singolo titolare, la formula migliore per far rispettare la legge sulla sorvegliabilità».
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