Blitz in un appartamento a Rovato
Preso il «fantasma» di Telgate

Gli inquirenti lo chiamavano «il fantasma», ma la sua latitanza, dopo oltre un anno e mezzo, è finita. Irreperibile, sospettato di almeno una ventina di rapine, compiute tra Brescia e Parma, Dario Casali, 33 anni, di Telgate, è stato bloccato nell’appartamento dove, da qualche tempo, viveva assieme a una quarantenne di Santo Domingo, Marilyn Rosario, anche lei finita in manette. Entrambi sono accusati di detenzione di armi, in attesa che vengano confermati i sospetti dei carabinieri sulle partecipazioni alle rapine.

Ad arrestarlo a Rovato, nel Bresciano, sono stati i carabinieri della sezione antirapine del nucleo investigativo di Parma, con la collaborazione dei militari della stazione di Grumello del Monte. Da tempo gli inquirenti erano sulle tracce di Casali, che pare potesse contare su diversi covi in tutto il Nord Italia: a Bergamo città, Trescore e Lallio nella Bergamasca, e a Brescia città, Capriolo, Palazzolo sull’Oglio, Rovato, Bagnolo Mella nel Bresciano. Ma anche nelle province di Parma e Trento.

In tutte queste località – hanno spiegato i carabinieri di Parma – il trentatreenne poteva avvalersi di appoggi logistici garantiti da alcuni suoi conoscenti. Dopo ogni rapina – hanno aggiunto gli inquirenti – Casali raggiungeva la Spagna o Cuba, dove trascorreva un certo periodo di tempo, prima di far ritorno in Italia. Per spostarsi utilizzava dei documenti falsi – carta d’identità e passaporto – intestati a un suo concittadino di Telgate realmente esistente, ma del tutto estraneo alla vicenda e all’oscuro di aver «viaggiato» così tanto. Dopo aver individuato l’ultimo rifugio di Casali a Rovato, i carabinieri si sono appostati e lo hanno visto arrivare al volante di un’Audi, dalla quale ha tolto alcune borse che ha portato nell’appartamento, dove c’era la Rosario. È così scattato il blitz.

Nelle borse c’erano sei pistole di vario calibro (una da guerra), tutte con il colpo in canna e con la matricola abrasa, alcuni silenziatori, diverse decine di proiettili, silenziatori e tutta un’attrezzatura per mettere a segno le rapine: barba e baffi finti, calzamaglie e passamontagna. E poi del denaro – l’ammontare esatto è ancora in corso di quantificazione – in euro e altre valute. Di fronte ai carabinieri Casali non ha opposto resistenza: «Avete fatto bingo, bravi ragazzi», avrebbe esclamato il trentatreenne di Telgate.

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