Cronaca
Mercoledì 14 Ottobre 2009
Draghi: alzare l'età pensionabile
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Innalzare l'età pensionabile. La necessità segnalata dal governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, vede il mondo della politica, del lavoro e degli istituti di previdenza su fronti diversi. Partecipa al sondaggio on line
Innalzare l'età pensionabile. La necessità individuata dal governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, vede vari ministri su posizioni differenti e il parere contrario degli istituti di previdenza e dei sindacati, mentre la Confindustria dice che «passi avanti sono stati fatti, ma si può fare di più».
Il tasso di copertura assicurato in Italia dal pilastro pubblico ai futuro pensionati «sarà più basso, a parità di età di pensionamento, di quello che il sistema ha garantito finora - ha spiegato Draghi - e quindi per assicurare prestazioni di importo adeguato a un numero crescente di pensionati è indispensabile un aumento significativo dell'età media effettiva di pensionamento».
Secondo il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, invece, le riforme sulle pensioni già fatte sono «più che sufficienti». «La nostra riforma nel provvedimento "anticrisi" - spiega Sacconi - non può essere sottovalutata perché non ha determinato forme di mobilità sociale. Già dall'anno prossimo si calcola l'andamento dell'aspettativa di vita in modo che dal 2015 ci sia un aumento automatico corrispondente e proporzionale. Da allora ogni 5 anni ci sarà un adeguamento».
D'accordo con Draghi è Adolfo Urso, vice ministro allo Sviluppo economico: «L'innalzamento dell'età pensionabile non è più un tabù, ma una necessità che va realizzata in maniera più compiuta nel quadro di un processo di riforma che si fondi su un nuovo patto generazionale e possa avere la più ampia condivisione possibile. Il governo si è gia mosso su questa strada, ma credo che una riflessione più ampia vada fatta nella seconda fase della legislatura».
Anche un altro deputato Pdl, il bergamasco Giorgio Jannone, presidente della Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali, appoggia Draghi: «Le riforme approvate e quelle in itinere garantiscono la stabilità del sistema per i prossimi anni, anche se i mutamenti demografici richiederanno ulteriori interventi».
«La nostra posizione sulle pensioni è nota - commenta anche la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia -. Pensiamo che si possa fare di più. È vero che, come dice Sacconi, nel decreto anticrisi ci sono stati ulteriori adeguamenti che entreranno in funzione del 2015 e saranno una sorta di meccanismo di stabilizzazione. Si dovrà riflettere se farlo entrare in funzione prima, ma qualche passo in avanti è stato fatto». Chiarisce ulteriormente il vicepresidente bergamasco degli imprenditori Alberto Bombassei: «Sono assolutamente d'accordo con Draghi: Confindustria lo dice da molti anni, fa piacere che piano piano un po' tutti si convincono che l'innalzamento dell'età pensionabile è una misura necessaria».
Chi non è d'accordo sono i sistemi di previdenza: «A oggi il sistema tiene e i conti Inps lo dimostrano», ha dichiarato il presidente Antonio Mastropasqua. Sulla stessa line i sindacati: «Già quando c'è stato l'aumento dell'età pensionabile nel settore pubblico avevamo detto che non era quello il modo di affrontare il tema. Se si vuole discutere di pensioni bisogna affrontare tutti i problemi. Ci vuole un tavolo per affrontare tali questioni», ha affermato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani.
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