L’attesa è finita. Dopo tre anni di tira e molla, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha assegnato una ventina di agenti, appena usciti dal 159° corso di formazione, alla Casa circondariale di Bergamo.
Era l’ultimo ostacolo da superare per poter aprire la sezione penale, pronta dall’autunno 2006, ma rimasta sempre vuota, perché mancava il personale di sorveglianza (mentre le sezioni funzionanti, specialmente in questi ultimi mesi, scoppiavano per il sovraffollamento).
I nuovi agenti sono già arrivati in via Gleno, portando così il personale della polizia penitenziaria di Bergamo a poco meno di 300 unità. Quanto basta, insomma, per poter aprire la nuova sezione, che ospiterà un’ottantina di detenuti definitivi (o imputati appellanti) e sarà a «custodia attenuata».
La custodia attenuata è un circuito penitenziario differenziato, dove il recluso ha la possibilità di acquisire nuove conoscenze e accrescere la propria cultura. Per questo necessita di meno personale di sorveglianza, ma di un’attenta e accurata selezione dei detenuti da avviare al processo rieducativo.
È un progetto al quale il direttore del carcere Antonino Porcino lavora da anni, da un lato per sgravare la Casa circondariale, dall’altro per avviare con i detenuti definitivi percorsi di rieducazione e reinserimento che sono difficilmente gestibili in istituti, come è attualmente quello di Bergamo, dove il fenomeno della «porta girevole» (permanenze in carcere di pochi giorni, a volte di poche ore) è molto diffuso.
Per l’avvio della nuova sezione è questione ormai di qualche settimana, come confermato dal provveditore regionale delle carceri lombarde Luigi Pagano, che si sta occupando del progetto in stretto contatto con il direttore Porcino. In questi giorni sono iniziati i lavori di adeguamento della struttura, come ad esempio i collegamenti con il corpo principale della Casa circondariale, anche per quanto riguarda i nuovi sistemi di sorveglianza automatizzata installati di recente in via Gleno.
«Dopo le ferie invernali, la sezione potrebbe essere già in funzione» ha detto Pagano. Per cui è verosimile pensare che la nuova ala sarà attiva entro gennaio 2010, dopo oltre tre anni di attesa. La nuova ala sarà ospitata in quella che fu l’aula bunker del processone a Prima Linea, che si celebrò a Bergamo a metà degli anni Ottanta. Ristrutturata completamente con due interventi partiti alla fine degli anni Novanta, fin dal 2006 la nuova sezione, che dà su via pizzo Redorta e che è compresa nel perimetro del carcere, era già pronta per essere utilizzata. Ma senza agenti era impossibile pensare di allargare la capienza dell’istituto.
Il dibattito si spense poi con l’indulto, nell’agosto 2006, quando per migliaia di detenuti si aprirono le celle e nelle carceri di mezza Italia si tornò a respirare. Per poco tempo, però, perché bastò un anno per tornare alla situazione di sovraffollamento preindulto. A Bergamo, ad esempio, bastò poco per tornare sopra i 500 detenuti, quando la capienza massima stabilita per il carcere di via Gleno è di 280. E intanto la vecchia aula bunker, appena ristrutturata, rimaneva vuota.
Giusto un anno fa il ministro della Giustizia Angelino Alfano l’aveva inserita nella lista delle priorità. Finalmente, oggi, l’ala tanto attesa sembra essere a un passo dall’apertura. Il che non risolve evidentemente il problema del sovraffollamento, perché senza una riforma del codice penale, il numero di detenuti è destinato naturalmente a crescere, senza speranza di poterlo contenere tutto in vecchi o nuovi istituti di pena.
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