Prometteva di guarire tumori
Malata bergamasca lo incastra

«Da credente mi ero fidata di lui, perché era a capo di un gruppo di preghiera e pensavo che fosse onesto». La verità l'ha messa a fuoco in maniera graduale, quando ha cominciato a capire che la sua malattia, un tumore, nonostante le «cure» di quell'uomo non accennava a regredire, e in compenso il denaro continuava a uscire dal suo portafogli. Col tempo tutto le è apparso chiaro e, con coraggio, si è rivolta ai carabinieri per raccontare la sua disavventura.

Un dramma nel dramma, in cui alla grave malattia si sono aggiunti l'inganno, la fiducia tradita e una perdita economica che è stata quantificata in quasi 80 mila euro. La protagonista di questa vicenda è una donna bergamasca di 54 anni, residente nella zona del Sebino. È grazie alla sua denuncia che i militari della stazione bresciana di Castrezzato e della compagnia di Chiari hanno smascherato un presunto truffatore, Giuseppe Zani, 75 anni, di Castrezzato, «bioterapeuta». Trasformando la sua abitazione in un ambulatorio-santuario con tanto di cappella, arredi e paramenti sacri, secondo le accuse di almeno quattro clienti avrebbe spillato soldi a numerosi «pazienti» che si erano fidati di lui. È stato denunciato per truffa, circonvenzione di incapace ed esercizio abusivo della professione medica.

I carabinieri hanno fatto irruzione nel suo ambulatorio-cappella mentre era intento a visitare una donna di trentacinque anni, che si era rivolta a lui dopo che i medici le avevano diagnosticato un tumore alla colonna vertebrale. All'arrivo dei militari, il presunto truffatore era in compagnia di un assistente: si tratta invece di un operaio, che arrotonda con un lavoro da aiuto pasticcere. Anche lui è stato denunciato.

«I medici rimarranno sconvolti» avrebbe detto alla donna bergamasca per convincerla della bontà delle sue «cure». «Ho perso quattro mesi» ha invece concluso la cinquantaquattrenne bergamasca quando ha capito di essere stata truffata. «Pensavo - ha detto - che trattandosi di una persona molto religiosa, si sarebbe comportato onestamente». Lui diceva di vedere nel futuro e dava consigli spesso estranei alla medicina, più strettamente connessi al conto corrente. Ad esempio, secondo le ricostruzioni dei carabinieri, il «santone» avrebbe convinto un commerciante bresciano a vendere il suo negozio e a consegnargli il ricavato, perché «la Madonna gli aveva rivelato un futuro di disastri». Nella sala conferenze del comando provinciale dei carabinieri, dove stati illustrati i dettagli dell'operazione, sono stati mostrati gli abiti talari, gli ostensori e gli scatoloni con beveroni e intrugli. Ma non mancavano un libro di Milingo sul diavolo, una cartilagine di squalo e una boccetta di «liquido antartico».

Inoltre, il guaritore sarebbe stato noto anche per celebrare messe alternative. Su internet il suo nome è affiancato a quello di un rito di cui sarebbe il «Pontefice». Si dichiarava però anche il capo di un gruppo di preghiera di Padre Pio, di cui, nella cappella privata, aveva centinaia di statue ed effigi. «Le sedute di bioterapia – ha raccontato la donna bergamasca truffata – costavano 25 euro ciascuna. Ma poi lui consigliava anche prodotti di erboristeria e quelli costavano molto di più, anche perché se ne usavano molti. Si spendevano anche 200-300 euro per volta».

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