La toppa nel pasticcio non c’è ancora, ma nella vicenda della stazione del tram di Albino emerge una certezza: i parcheggi del capolinea sono salvi. Che nella zona si realizzino le vasche antiesondazione del Serio (e ieri è arrivata la conferma dell’inserimento dell’opera nel piano triennale delle opere da parte del Consorzio di bonifica), o che si sviluppi il Piano integrato di intervento di natura soprattutto commerciale messo nero su bianco dall’Edilprogram di Francesco Fiorini, i bergamaschi troveranno un posto adeguato per lasciare l’auto e salire sul tram.
«Non avevamo dubbi», spiega il sindaco di Albino Luca Carrara. Ma la vicenda è intricata, con due piani completamente diversi (e incompatibili) ad accavallarsi su una medesima area, che nulla va dato per scontato. Soprattutto se di mezzo ci sono migliaia di pendolari.
«Stiamo lavorando con Teb e Provincia, l’accordo ci permette di non dipendere dai due interventi per garantire spazio ai viaggiatori», conferma Carrara. Oggi ad Albino chi prende il tram può parcheggiare nell’area di fronte all’Asl messa a disposizione dal Comune (circa 80 posti), mentre con il piano siglato fra Comune, Teb e Provincia si renderà fruibile un’altra zona. «Gli spazi attuali non sono sufficienti, è evidente. Ricaveremo posti dove in passato parcheggiavano i mezzi Sab. In totale, nel giro di qualche mese avremo altri 130 stalli. Poi si ipotizza lo spostamento del posteggio oggi provvisoriamente concesso alla Sab, con un altro centinaio di posti recuperati».
Significa oltre 300 stalli raggiunti grazie ad accordi «extra» che bypassano nell’interesse degli utenti il problema (che pure resta) della presenza di due progetti diversi sull’area della stazione di testa.
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