Riceve sussidi per pagare l'affitto
ma in banca ha 100 mila euro

Un 45enne di Treviglio aveva ottenuto dal Comune i contributi per pagare l'affitto della sua abitazione, dichiarando di non possedere alcun reddito. Da accertamenti bancari, la Guardia di Finanza di Treviglio ha però scoperto che l'uomo aveva oltre 100 mila euro depositati sul suo conto corrente personale e per questo lo ha denunciato a piede libero, con l'accusa di falso in atto pubblico e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Già in passato il 45enne aveva avuto problemi con la giustizia: attualmente risulta disoccupato, ma in possesso di una cifra - proveniente da un risarcimento assicurativo - che non gli consente di usufruire di alcun sussidio.

Sempre i finanzieri della Compaglia di Treviglio ha rilevato da inizio anno di 51 casi di indebita esenzione dal ticket dovuto per prestazioni sanitarie. Per venire incontro alle esigenze dei più bisognevoli, le norme vigenti in materia prevedono che chi è titolare di un reddito inferiore a determinate soglie, che variano in ragione dell’età del paziente e della composizione del nucleo familiare, può acquistare determinati medicinali e usufruire di prestazioni sanitarie gratuitamente. Il dato relativo al reddito posseduto viene dichiarato dal paziente stesso attraverso un’autocertificazione.

La Guardia di Finanza effettua infatti ordinariamente controlli per accertare se queste dichiarazioni sono veritiere ed evitare, quindi, che fondi dello Stato vengano distratti a beneficio di persone che non hanno diritto alle prestazioni gratuite.

Nel corso delle attività svolte dalla Compagnia di Treviglio, con la collaborazione dell’Azienda ospedaliera di Treviglio e Caravaggio, sono state scoperte così 51 persone che hanno attestato di possedere un reddito inferiore alla soglia, mentre in realtà sono risultati titolari di redditi superiori al limite. A ciascuno di essi è stata applicata una sanzione pari al doppio del ticket dovuto, per un totale superiore a 5 mila euro.

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