Riqualificare l’antico borgo rurale e contemporaneamente promuovere un rilancio dell’attività agricola con nuove tipologie di colture. Sono gli elementi che potrebbero caratterizzare il futuro sviluppo della frazione trevigliese di Castel Cerreto. Almeno secondo quanto prospettato dallo studio di prefattibilità presentato dalla società bolognese di studi economici Nomisma, alla quale è stato commissionato il lavoro del Gruppo Same.
Un rilancio che vuole in ogni caso rispettare l’identità rurale della frazione, situata nella zona Nord-Ovest di Treviglio e segnata dalla presenza di terreni coltivati per lo più a mais. Un futuro al quale guardano con interesse anche il Comune di Treviglio, la locale Cassa rurale e la Fondazione Istituti educativi di Bergamo, proprietaria di tutto il borgo rurale e di 450 ettari di terra, affittati a una ventina di agricoltori.
Castel Cerreto sembra destinata a una significativa valorizzazione con una serie di interventi che dovrebbero dare nuova linfa alla sua attività agricola, stimolando il lavoro dei giovani operatori di settore, in un contesto architettonico e ambientale unico. Una piccola oasi a quattro chilometri dal centro di Treviglio, dove la tradizione contadina si fonderà con l’innovazione delle colture e dei sistemi di lavoro.
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