Basta sosta selvaggia in stazione
Alle Autolinee 180 posti auto

In attesa di Porta Sud, tra gli obiettivi a medio termine di Palazzo Frizzoni c'è una sistemazione di tutta l’area delle stazioni, dalle autolinee ai treni, passando per il tram con l’obiettivo di razionalizzare il tutto: i pedoni di qua, le bici di là e in più 180 posti auto per le auto. Ci credeva Palafrizzoni versione centrosinistra (lo studio è datato febbraio 2009) e ci credono pure i successori di centrodestra, visto che la proposta viene presentata oggi nell’ambito delle iniziative della Settimana della mobilità.

L’intero progetto costa 3 milioni e mezzo, metà se ne farà carico Palafrizzoni, per il resto si spera in buone notizie da Bruxelles via Milano.La proposta progettuale prevede la realizzazioni di una serie di percorsi che metteranno in relazione tra loro la stazione ferroviaria, la tranvia, la stazione delle autolinee e i parcheggi con i principali attrattori urbani della zona: gli istituti scolastici, le Cliniche Gavazzeni e (se ci sarà) la nuova sede della Provincia.

Un piano che sostanzialmente rimette ordine nell’esistente, con un solo intervento – come dire – invasivo: la demolizione di almeno 5 pensiline della stazione delle autolinee, le ultime lato via Fantoni. Dove però (nell’ex fabbricato delle Poste) c’è la mensa del Servizio Esodo di don Fausto Resmini, per il quale dovrà venire trovata una soluzione alternativa. Vero comunque che non siamo nemmeno alla redazione del preliminare, ma ad una semplice indicazione della destinazione delle singole aree interessate: per entrare nel dettaglio c’è ancora tempo. Ad ogni modo, per le restanti pensiline (14) si ipotizza un completo restyling così da renderle più adatte al servizio passeggeri, mentre nell’area lasciata libera dalla demolizione un parcheggio a 2 piani (del tipo fast park) per complessivi 180 posti auto.

Sempre nella prima bozza progettuale – quella a corredo della richiesta di finanziamenti – per piazzale Marconi si ipotizza un deciso giro di vite sulla sosta. L’indicazione è farne un’area che i tecnici chiamano «kiss and ride», accessibile cioè solo a chi deve accompagnare (e ritirare) gente al treno. Solo il tempo di un bacio appunto e poi via,

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