La Regione Lombardia ha predisposto e trasmesso alle Asl il proprio piano per fronteggiare il virus influenzale A/H1N1 che prevede, tra l'altro, il vaccino di 1,4 milioni di persone con le dosi che il ministero renderà disponibili nel periodo compreso tra metà ottobre e metà novembre. Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ha sottolineato che il piano contro l'eventuale pandemia «non significa una maggiore pericolosità o gravità del virus, anzi il quadro clinico è modesto e per i prossimi mesi lo scenario è analogo a quello della normale influenza stagionale, seppure coinvolgerà più persone. Non ci sono dunque allarmi, né motivi per diffondere allarmismi».
Il documento prevede bollettini settimanali di informazione e l'aumento fino a 150 del numero dei cosiddetti medici sentinella che hanno il compito di raccogliere e trasmettere i dati ed esami specifici come il tampone faringeo per individuare il virus. La Regione sottolinea che è indispensabile farsi curare dal proprio medico di base senza fare ricorso alle strutture ospedaliere dove il virus entrerebbe in contatto con persone già molto indebolite da altre patologie.
Tra le misure più importanti c'è comunque il potenziamento delle cure territoriali da parte delle Asl e l'attivazione nelle principali strutture di pronto soccorso di percorsi dedicati solo a chi accusa sintomi semi-influenzali e non particolarmente gravi.
Sulla base delle indicazioni ministeriali la Regione ha definito i gruppi di persone cui sarà offerto il vaccino in via prioritaria: 245 mila operatori di strutture sanitarie e di assistenza, 33 mila delle forze dell'ordine, 128 mila addetti ai servizi di pubblica utilità e 300 mila donatori di sangue. Altre dosi del vaccino saranno riservate alla vaccinazione di 700 mila soggetti a rischio, come le persone affette da insufficienze respiratorie o renali, di età compresa tra i 6 mesi e i 65 anni.
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