Il rettore: ma l'escavazione
stravolgerebbe la zona
«Non c'è nessuna pompa, l'acqua del Fonte è sorgiva, sgorga direttamente dalla sorgente». Il rettore del Santuario di Caravaggio (in provincia di Bergamo, ma sotto la diocesi di Cremona), don Mario Gino Assensi, dice di non aver ricevuto ancora le risposte ufficiali di Comune, Provincia e Regione. «Per ora nella posta ho trovato solo le ricevute di ritorno delle raccomandate, ed è già un buon segno», attende fiducioso. Dopo aver lanciato l'ennesimo avviso - «Una cava a Sud-Est del Santuario rappresenta una minaccia per la fonte» - una precisazione, però, si sente in dovere di farla, rispetto a quanto affermano gli amministratori: «Non è vero che l'acqua del Santuario è quella dell'acquedotto, attinta con pozzi e pompe elettriche».
La spiegazione è stata pubblicata anche sull'ultimo numero de «Il ramo fiorito», il foglio settimanale del Santuario. «È bene che si faccia chiarezza, anche per i fedeli e i pellegrini», sostiene il rettore. Sul bollettino (nel capitolo «Sacro Fonte e acquedotto») si ribadisce che «c'è il fondato timore che la falda sotterranea che reca acqua al Sacro Fonte possa venire compromessa, se non inaridita, dalla cava», precisando che «l'acqua attualmente fornita dai rubinetti del Fonte non è quella dell'acquedotto comunale». «All'acquedotto - aggiunge don Assensi - sono allacciate tutte le abitazioni e i servizi del Santuario, ad eccezione, però, del Fonte. Lo prova il fatto che l'amministrazione del Santuario è periodicamente tenuta a verificare e garantire la potabilità dell'acqua, tra l'altro con non poca spesa. È logico dedurre che tutto ciò non avrebbe senso se l'acqua del Fonte fosse quella dell'acquedotto comunale. Mi sembra un dato di fatto semplice, di cui però nessuno, per ora, sembra aver tenuto conto».
Chiarito questo, il rettore spiega nuovamente il motivo della sua lettera: «Le realtà politico-amministrative esulano dalla mia competenza, ma con quella lettera abbiamo voluto mettere in guardia le istituzioni, come già fatto in passato, sui rischi che una cava comporterebbe per il Santuario. Più che rispolverare questi timori non posso fare, il mio compito è esprimere la preoccupazione del Santuario e dei pellegrini in questo momento». Il rettore dice anche di non essere un tecnico, «ma ho visto una cartina geologica con la sorgiva che scende da Treviglio, attraversa Caravaggio e arriva a Capralba (Cremona). Un'escavazione stravolgerebbe la zona».
© RIPRODUZIONE RISERVATA