Fare la spesa può diventare uno strumento di lotta alle mafie? Alcune esperienze italiane dimostrano di sì: il consumo critico è sempre più una modalità di partecipazione «politica» alla vita sociale, e anche le scelte negli acquisti possono giocare un ruolo nella partita per affermare valori come la giustizia, la solidarietà, la tutela dell'ambiente.
Di tutto questo si parlerà in un seminario in programma per fine novembre all'Università di Bergamo. Dal 26 al 28 novembre, il gruppo «Cittadinanza sostenibile», una rete che mette in contatto l'ateneo orobico con diverse realtà del territorio, propone il convegno «Legalità e partecipazione: il consumo critico come nuova frontiera per la lotta alle mafie».
Studiosi ed esponenti della società civile, studenti e cittadini si confronteranno sui temi del consumo critico e della mobilitazione contro le mafie. Atteso anche don Ciotti, presidente di «Libera».
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