Le lettere di protesta dei pendolari bergamaschi arrivano praticamente ogni giorno. Ecco l'ennesima, fondata lamentela di una sfortunata viaggiatrice che ripropone l'assurda situazione in cui versano i treni di Trenitalia nelle tratte regionali. E che coinvolgono direttamente migliaia di bergamaschi.
«Buongiorno, scrivo la presente per comunicarvi l’ennesima odissea di noi poveri pendolari, vittime di tutti i disagi per la cattiva gestione di Trenitalia. Stamane mi reco alla stazione di Treviglio Centrale, come di consueto, per prendere il treno diretto a Milano Garibaldi delle ore 7,24, (numero 10454) e mi trovo la comunicazione che lo stesso è stato soppresso. Decido quindi di prendere il treno diretto a Milano Centrale delle 7,36 (numero 10616) che - più che denominarlo treno - lo chiamerei "carro bestiame". Il convoglio è arrivato con pochissime carrozze, già affollato e per di più senza aria condizionata e con i finestrini sigillati. Lascio immaginare l’odissea di noi trevigliesi per salire su quel treno, ormai pieno all’inverosimile; e solo dopo aver protestato con il capotreno di farci almeno sbloccare i finestrini per poter almeno respirare, siamo riusciti ad arrivare a Milano. Faccio inoltre presente che il treno precedente, delle 7,32 (numero 10606) partito per Milano Greco Pirelli, non solo era vuoto ma con numerose carrozze. È troppa fatica per Trenitalia aggiungere qualche carrozza in più ai treni più frequentati? Siamo quasi nel 2010, con Freccia Rossa e alta velocità, ma i pendolari sono trattati come bestie. Però i soldi dell’abbonamento noi pendolari li paghiamo…».
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