Tappi di sughero, a Bergamo
parte la campagna di riciclo

La raccolta differenziata sta per fare un altro passo avanti. Partirà in settembre, anche nella Bergamasca, il progetto nazionale di raccolta e riciclo dei tappi di sughero. Il progetto - denominato «Tappo a chi?» - è stato ideato da Rilegno, Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclo dei rifiuti di imballaggio di legno, che vuole estendere l'attività alla raccolta e recupero dei tappi in sughero che sigillano le bottiglie di vino, i barattoli, i contenitori.

La prima organizzazione del settore a dare sostegno al progetto è stato il Movimento del Turismo del Vino, che ha condotto alcune esperienze pilota in occasione di manifestazioni enologiche, ma anche altre associazioni del settore enologico sono disposte a collaborare. «Tappo a chi?» è un progetto aperto a tutti: cantine, enoteche, ristoratori, onlus e associazioni di volontariato.

I proventi ricavati dalla raccolta dei tappi verranno devoluti per il finanziamento di iniziative con finalità sociale individuate in collaborazione con i partner del progetto, differenziati per territorio. Per promuovere il progetto è nato un sito, www.tappoachi.it, dove è possibile trovare finalità e modalità di raccolta, la destinazione del sughero, le istruzioni per aderire e contribuire alla raccolta.

A Bergamo, stando alle prime dichiarazioni raccolte, la proposta piace molto. Nives Cesari, delegata provinciale dell'Ais-Associazione italiana sommelier: «Ottima idea. Il sughero è materiale pregiato, sempre più raro, visto quanto tempo impiega la corteccia dell'albero a riformarsi».

Sergio Cantoni, direttore del Consorzio tutela vino Valcalepio: «Il mondo del vino è favorevole al riciclaggio di ogni materiale possibile. Oltre al vetro e ai cartoni ben venga anche il riutilizzo del sughero, con cui si possono fare altri tappi o anche tanti altri prodotti. I tappi in plastica non potranno mai sostituire completamente il sughero, molto più adatto a conservare il vino, quindi c'è bisogno di non sprecarlo.

L'industria dei tappi in sughero per vini di pregio costituisce ancora oggi il 60-70% del mercato mondiale del sughero, corrispondente a circa 15-20 miliardi di tappi l'anno, dei quali circa la metà in sughero pregiato monopezzo per vini di qualità e l'altra metà in agglomerati per vini di media qualità».

I tappi che chiudono le bottiglie di vino derivano dalla lavorazione della quercia da sughero, pianta diffusa nel Mediterraneo centrale e occidentale (Marocco, Algeria, Tunisia, Portogallo, Spagna, Francia del sud). In Italia la quercia da sughero si trova prevalentemente in Sardegna, Sicilia e Toscana.

La quasi totalità della produzione italiana, trasformata in tappi di bottiglia, è assorbita dai produttori vinicoli, ma con il sughero si fanno anche pannelli per isolamento, oggetti artistici, scarpe e calzature, prodotti per l'edilizia, realizzabili anche con sughero da riciclo.

«Il sughero è materiale prezioso, riciclabile al 100% - commenta Fausto Crema, presidente di Rilegno - Il consorzio, che ha attivato un sistema in grado di avviare al riciclo oltre 1.600.000 tonnellate di rifiuti di legno ogni anno, si è posto l'obiettivo di avviare al riciclo anche le circa 5.000 tonnellate di sughero circolanti in Italia annualmente».

Conclude la presidente del Gruppo ristoratori dell'Ascom Bergamo, Nilla Frosio: «Se ci forniranno gli strumenti adatti per la raccolta e ci assicureranno un ritiro periodico, ristoratori, enoteche, vinerie e wine-bar saranno ben lieti di aderire all'iniziativa. Buttarli via è veramente uno spreco. Nel mio ristorante, comunque, li bruciamo d'inverno nel camino, ma potendoli riciclare li consegneremo volentieri».

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