Cgil e finanziamenti ai Riuniti
La Regione: polemiche gratuite

La Direzione generale Sanità della Regione Lombardia contesta decisamente le affermazioni di Orazio Amboni, del Dipartimento Welfare della Cgil di Bergamo, secondo cui il Pirellone penalizzerebbe economicamente la sanità bergamasca, e in particolare gli Ospedali Riuniti (e le Cliniche Gavazzeni), non adeguatamente ricompensati dei loro sforzi. «Tali affermazioni - si legge in una nota diffusa da Milano - non hanno alcun fondamento. Regione Lombardia ha ben presente i livelli di eccellenze del Riuniti e delle altre strutture bergamasche. Tant'è che ai 34 milioni citati nell'articolo vanno aggiunti i 40 milioni (non citati) di cui Bergamo beneficia per l'attività di attuazione del Piano socio-sanitario regionale, proprio per garantire l'alto livello qualitativo delle prestazioni. Non regge il paragone, cui Amboni ricorre, né con Brescia né con Varese: gli stanziamenti per queste due città comprendono i fondi per la convenzioni con l'Università, cosa che a Bergamo non c'è. Men che meno vale il paragone con Vimercate: in quel caso il finanziamento si riferisce a ben sette ospedali, nel caso di Bergamo a uno solo».

Secondo il Pirellone, inoltre, «Bergamo ha avuto il riconoscimento della specialità di Radioterapia Introperativa con l'istituto Europeo che le vale un finanziamento di 2,5 milioni euro all'anno. Questa è la realtà dei fatti, il resto sono polemiche estive tanto improvvisate quanto gratuite». Altrettanto secca la replica di Amboni. «La Cgil - dice Amboni - non è abituata a fare polemiche gratuite neppure in inverno. Nella delibera che abbiamo commentato i dati sono quelli che abbiamo riportato. Sono lì nero su bianco, inconfutabili. Sono i numeri a dire che gli Ospedali Riuniti e le Gavazzeni sono finanziati in misura notevolmente minore di altre strutture. È vero che Vimercate ha sette ospedali, ma ne ha sette anche Seriate e prende meno della metà (34 milioni contro 15): sono dati incontestabili. Che poi esistano altre attività e altri finanziamenti (per Bergamo così come per le altre province) è un'ovvietà, ma bisognerebbe dire che anche in questi casi la sanità bergamasca è sottofinanziata rispetto ad altre province che possono contare sull'effetto di trascinamento di una spesa storica molto maggiore». «Qualche correttivo - ammette Amboni - è stato fatto, e se ne dà atto, ma siamo ancora lontani da un trattamento almeno pari.

L'equilibrio della spesa, nelle strutture bergamasche viene raggiunto con difficoltà e soprattutto con un forte risparmio sul personale, come testimoniato dalle statistiche ufficiali sul rapporto tra ricoveri e numero di medici e infermieri (addirittura il più alto d'Italia secondo l'Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali). Nessuna intenzione polemica - conclude Amboni -, solo il desiderio di veder riconosciute le fatiche e il lavoro di molti operatori». Se a questo punto il lettore non avesse ancora ben capito di cosa si sta parlando, facciamo, per concludere, un esempio piuttosto significativo: ogni trapianto di intestino pediatrico eseguito agli Ospedali Riuniti (di fatto l'unica struttura italiana autorizzata a farli) costa non meno di 60 mila euro. Il rimborso di Regione Lombardia è di 4.000 euro.

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