Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 27 Luglio 2009
Palafrizzoni, commissioni assegnate
Scintille sull'elezione di De Canio
Assegnate le commissioni consiliari, in un pomeriggio di fuoco soprattutto per l'elezione in quarta commissione del consigliere del Pdl Enzo De Canio. Nemmeno il tempo di proporre la candidature che arriva la dichiarazione di Maria Carla Marchesi (Pd) a nome di tutte le minoranze, eccetto l'Udc: «Esprimiamo il nostro profondo disagio e deciso dissenso - ha detto leggendo una dichiarazione - alla proposta di affidare a Enzo De Canio il ruolo di equilibrio e garanzia quale presidente della quarta commissione consigliare per la sua nota e mai smentita vicinanza ai movimenti di estrema destra. Una scelta che appare ancora più contraddittoria se si pensa al progetto da noi sostenuto per la candidatura di Bergamo quale capitale della cultura europea nel 2019 in un'Europa che condivide gli indiscussi valori di democrazia e antifascismo».
«Bergamo mai fascista», ha aggiunto Pietro Vertova (dei Verdi) uscendo dalla sala assieme ai colleghi dell?opposizione che proprio per esprimere il loro disaccordo si sono assentati al momento del voto, con l?eccezione di Giuseppe Mazzoleni dell'Udc (astenuto). Risultato: De Canio, ma anche il vice presidente Valerio Marabini (Lista Tentorio), eletti con i soli voti favorevoli della maggioranza. «Sono un vecchio militante della destra - ha commentato lo stesso De Canio -, ma non sono mai stato vicino all?estrema destra. Ho un mio percorso che non intendo in nessun modo rinnegare, sono altri quelli che dovrebbero vergognarsi».
Il duello ha avuto uno strascico anche durante la votazione per il presidente della commissione trasparenza, dove i nomi in ballo sono stati fino all'ultimo due: Simone Paganoni (Lista Bruni) e Giuseppe Mazzoleni (Udc), anche se ufficialmente è stata presentata solo la candidatura del primo. A votare solo le opposizioni, mentre la maggioranza, uscita durante la prima votazione dall'aula, parteciperà solo all?elezione del vice, il leghista Alberto Ribolla. Alla fine, si scopre pure che il «duello» tutto interno alla minoranza è stato risolto con una staffetta: «Ci sarà un avvicendamento con Mazzoleni», ha annunciato lo stesso Paganoni.
Nessun problema invece per le prime tre elezioni: maggioranza a favore e minoranze astenute. La prima commissione ha visto così l'elezione del leghista Maurizio Allegrini, mentre la vicepresidenza è andata a Carlo Di Gregorio (Pdl). Stesso copione per la seconda: Luciana Frosio Roncalli della Lega presidente e Raimondo D'Avanzo (Pdl) suo vice. Infine la terza dove la presidenza è andata a Stefano Lorenzi (Pdl), mentre Luisa Pecce della Lega è stata eletta vice.
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