Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 17 Luglio 2009
Dalla Regione contributi
per le associazioni degli invalidi
In sede di approvazione dell’assestamento al bilancio 2009-2011 nella prima Commissione consiliare della Regione Lombardia, è stato approvato un emendamento che intende assegnare un contributo regionale alla gestione delle sedi provinciali delle associazioni di invalidi. Nel dettaglio, le associazioni che beneficeranno dei finanziamenti, alcune delle quali presenti anche a Bergamo, sono l’Ente nazionale ciechi, l’Ente nazionale protezione e assistenza sordomuti, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, l’Unione nazionale mutilati per servizio della Regione Lombardia, l’Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi in guerra e l’Associazione combattenti e reduci.
Relatore dell’assestamento al bilancio è stato Marcello Raimondi, sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia e vicepresidente della Commissione consiliare Bilancio, che ha così commentato l’approvazione dell’emendamento (firmato, in ordine, dai consiglieri regionali del Pdl Alessandro Colucci, Carlo Saffioti, Francesco Fiori e dal consigliere della Lega Nord Monica Rizzi): «Questo contributo straordinario destinato alle associazioni degli invalidi è in sintonia con le politiche regionali che intendono valorizzare il ruolo dei disabili e delle associazioni che li rappresentano, associazioni divenute indispensabili affinché la Regione abbia un rapporto diretto col territorio e le sue esigenze specifiche e, quindi, per un continuo miglioramento delle politiche regionali».
«Dobbiamo puntare all’inclusione - ha sottolineato il politico bergamasco -. Le persone con disabilità, infatti, non devono essere solo l’oggetto ma anche il soggetto che, anche attraverso la associazioni, promuove, determina, applica e misura l’efficacia delle politiche e dei modelli di sviluppo economico e sociale. Questa è la prospettiva che sta seguendo il Governo di Formigoni: da qui le iniziative della Regione Lombardia per favorire l’inclusione nelle politiche assistenziali (Residenze sanitarie per disabili, Comunità socio-sanitarie e Centri diurni), in quelle per la casa e gli edifici pubblici, nel sistema dell’istruzione e del lavoro (dote scuola e piani specifici per l’inserimento e il mantenimento del posto di lavoro), nel sistema della mobilità e nell’ambito delle iniziative culturali e turistiche».
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