«Un'opportunità per la Bassa
ma da sfruttare con attenzione»

Con l'arrivo della Brebemi, nella Bassa Bergamasca occorre creare un polo territoriale attivo e che attragga investimenti «puliti», capaci di portare sviluppo, buona occupazione, cura e attenzione dell’ambiente; ma bisogna anche evitare che la zona diventi in modo scriteriato molto appetibile, soprattutto a livello regionale.

Con l'arrivo della Brebemi, nella Bassa occorre creare un polo territoriale attivo e che attragga investimenti «puliti», capaci di portare sviluppo, buona occupazione, cura e attenzione dell’ambiente; ma bisogna anche evitare che la zona diventi in modo scriteriato molto appetibile, soprattutto a livello regionale.

Sono alcune delle considerazioni emerse durante il convegno della Cisl - nell’auditorium della Cassa Rurale di Treviglio - organizzato per coordinare le idee in vista dell’apertura dei cantieri della nuova autostrada: l'obiettivo era sensibilizzare istituzioni e parti sociali sullo stravolgimento territoriale che interesserà la Bassa bergamasca, complici anche l'Alta velocità e le opere di interconnessione Pedemontana con la pedemontana.

Il responsabile di zona della Cisl, Salvatore Catalano: «Riteniamo questo comprensorio strategico importante per lo sviluppo di tutta la provincia: diventerà uno snodo centrale nell'economia lombarda». Ecco allora l'appello alla coesione, per evitare che vi sia semplicemente un consumo del territorio.

Il segretario provinciale Cisl di Bergamo, Ferdinando Piccinini ha precisato che il solo investimento infrastrutturale non basta e che i rischi di uno sviluppo non governato avrebbero ripercussioni negative che il prossimo futuro non tarderà a evidenziare. Ecco perché servono gli «investimenti "puliti", capaci di portare sviluppo, buona occupazione...».

A margine del convegno, il neopresidente della Provincia, Ettore Pirovano, ha ricordato che «bisogna avere grande attenzione per non perdere le opportunità commerciali e industriali ma soprattutto quei servizi che la Bassa non ha mai avuto», ma anche che bisogna evitare che la Bassa «diventi in modo scriteriato molto appetibile, soprattutto a livello regionale».

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