È probabilmente il caldo estivo di questi giorni ad avere spinto sui ghiacciaio dei Forni, a oltre 3.300 metri di altezza, un orso che da diverso tempo è stato avvistato in una vasta area compresa tra le province di Sondrio, Brescia e Bergamo. Alcune tracce di un orso, che fanno pensare proprio a JJ5, sono state rilevate e fotografate da Eraldo Meraldi, istruttore dei ragazzi Cai, guida Alpina di Santa Caterina Valfurva, e tecnico del centro regionale dell'Arpa Lombardia a Bormio.
Le tracce, al vaglio degli esperti, hanno superato gli ultimi dubbi: appartengono a un orso e alcune testimoniano la scivolata del grosso animale sul ghiacciaio. Nei giorni scorsi l'animale ha lasciato nitide le impronte sulla superficie, dopo il suo passaggio, che durante la notte sono gelate rimanendo così intatte e consentendo la ripresa fotografica.
Il racconto di Meraldi: «Le ho fotografate e quando sono rientrato a casa le ho confrontate, consultando testi e internet, con altre orme e non ho avuto dubbi: erano effettivamente tracce di orso». Foto che costituiscono una testimonianza eccellente della presenza dell'orso in alta Valfurva.
Meraldi, non pago della scoperta effettuata, ha continuato la propria ricerca delle orme del plantigrado fino a giungere a una conclusione: «L’orso è salito dalla zona di Pejo verso la valle degli Orsi per poi raggiungere la Vedretta degli Orsi a 2.900 metri ed infine il colle degli Orsi a 3.400 metri transitando nell'ultimo tratto su un percorso particolarmente ripido. Ha lasciato nitide le impronte sulla superficie del ghiacciaio e durante la notte le impronte sono gelate rimanendo intatte».
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