Cronaca / Valle Cavallina
Martedì 16 Giugno 2009
Frode fiscale e bancarotta
Arrestati due bergamaschi
Due imprenditori bergamaschi sono stati arrestati con l'accusa di frode fiscale e bancarotta fraudolenta dalla Guardia di Finanza di Aosta ha arrestato. Si tratta di due amministratori della Impreval srl: ad entrambi - G. F., residente a Villongo, e G. M., di Castelli Calepio - sono comunque stati concessi dal gip di Aosta gli arresti domiciliari.
Coordinate dal pm Luca Ceccanti, le indagini hanno preso il via dal fallimento della Impreval, società operante nel settore dell'edilizia, degli appalti pubblici e privati, già con sede legale a Verres (operava in Valle d'Aosta, a Brusson, Antagnod, Perloz, Valgrisenche, Aosta, e in varie località del nord Italia). Dalle indagini è emerso che i due, tra il 2002 ed il 2007, avrebbero distratto patrimonio societario per circa 5 milioni di euro, tra beni, somme di danaro e titoli, "giustificando contabilmente gli esborsi - spiegano gli inquirenti - quali pagamenti di fatture, poi risultate false, emesse a fronte di prestazioni in realtà mai eseguite".
"Mediante fatturazioni di servizi inesistenti o per importi gonfiati - si legge in una nota della guardia di finanza - da parte di società compiacenti appositamente costituite, solo formalmente estranee alla società oggetto d'indagine, tutte preordinatamene destinate ad una breve vita, la società fallita si procurava uno strumento idoneo a distrarre risorse finanziarie attraverso pagamenti fittizi, ed un titolo per creare un fittizio credito Iva, tale da permetterle di compensare l'imposta incassata dai clienti e di compensare debiti erariali e previdenziali".
"Attraverso la costituzione di tale rete di società - prosegue il comunicato - intestate a uno dei due arrestati o ad altri dipendenti e successivamente cedute fittiziamente ad ignari extracomunitari o a pregiudicati, la Impreval avrebbe utilizzato fatture per operazioni inesistenti per un totale di elementi passivi fittizi quantificati in oltre cinque milioni di euro e di oltre novecentomila euro di iva indebitamente detratta".
© RIPRODUZIONE RISERVATA