«Buste paga gonfiate»
Patteggiano due carabinieri
Secondo la pubblica accusa i militari entravano nel sistema informatico dell'Arma per «ritoccare» le ore di lavoro straordinario. Le accuse , a vario titolo, sono di truffa e peculato. Altri tre carabinieri sono stati rinviati a giudizio. Per saperne di più leggi L'Eco in edicola oggi, sabato 6 giugno
Piccoli episodi di pirateria informatica nell’ufficio amministrativo del comando provinciale dei carabinieri di via delle Valli. Che siano avvenuti lo dimostrerebbero le prime condanne emesse venerdì dal gup Raffaella Mascarino.
Due dei militari finiti sotto inchiesta con l’accusa - a vario titolo - di essere entrati abusivamente nel sistema dell’Arma e aver ritoccato le buste paga gonfiandole con straordinari, festivi e notturni, hanno infatti deciso di patteggiare. C. D. P., maresciallo ora in pensione, accusato di peculato e truffa, ha concordato una pena di tre anni con il pm Giancarlo Mancusi, che lo riteneva la mente delle presunte malefatte. Il brigadiere G. C., collega d’ufficio del primo, che doveva rispondere di truffa, ha patteggiato un anno e 8 mesi con la condizionale.
Altri tre militari sono stati invece rinviati a giudizio: S. R. P., ex maresciallo accusato di truffa e falso; C. L. G., appuntato del nucleo operativo radiomobile, deve rispondere di truffa; e il maresciallo P. C., ora in pensione, accusato di omessa denuncia e omissione d’atti d’ufficio.
Quest’opera di contabilità truccata, secondo le contestazioni andava avanti almeno dal 2004 e sarebbe probabilmente passata inosservata se una «spia», nel 2007, non avesse fatto girare esposti anonimi molto dettagliati.
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