Cronaca / Hinterland
Martedì 26 Maggio 2009
Bossi a Dalmine annuncia
il raduno: insieme il 14 giugno
«C'è scritto Lega Nord, ma si legge Bossi», urla Ettore Pirovano, mentre l'Audi del ministro infila il sagrato della chiesa di Guzzanica, quella piazza non ancora completata che i lumbard hanno scelto per ospitare il capo e sottolineare allo stesso tempo la differenza tra loro e il centrosinistra che «in dieci anni di governo non è nemmeno riuscito a finirla». Lui, il ministro per le Riforme con la camicia a righe verde padano ricambierà a fine comizio, quando dopo il Va Pensiero d'ordinanza, arriva la tirata al candidato di via Tasso con qualche precisa indicazione non solo elettorale.
Primo: «Noi crediamo alle Province», dice replicando un po' fuori tempo alla polemica innescata qualche mese fa dall'Italia dei Valori sull'utilità delle stesse istituzioni. Secondo: «Alla Provincia di Bergamo deve andarci un uomo della Lega». Nella fattispecie: Ettore Pirovano, «che è una brava persona e suona anche bene la chitarra». «Ti porto i miei figli - scherza il ministro - e mettiamo su un complessino orobico».
A dire il vero il «complessino» alle sue spalle c'è già e suona una musica tutta elettorale: accanto a Pirovano e ad altri candidati al consiglio provinciale, si trovano infatti, quello al Comune di Dalmine Claudia Terzi (il ritrovo è ufficialmente organizzato per sostenere la sua candidatura), Roberto Pedretti ed Elena Poma, entrambi candidati alle europee, oltre naturalmente ai vertici locali del partito, tra cui il segretario provinciale Cristian Invernizzi, i parlamentari Giacomo Stucchi, e i consiglieri regionali Giosuè Frosio e Daniele Belotti. Umberto Bossi se li coccola a modo suo (gustoso il siparietto con la pasionaria Emma Farinotti Modesti che saluta con un «ciao amore»). Perché a Bergamo ci viene sempre volentieri e si vede.
Quello orobico è un serbatoio sicuro: roba da 30-35 per cento, con la speranza di andare anche oltre. «Senza i voti non si fa niente - aggiunge - ma noi i voti li abbiamo perché la Lega è un partito pulito non un imbroglio». Un partito che fa «miracoli». Primo fra tutti il federalismo fiscale: «È un risultato importantissimo - aggiunge - anche perché significa meno tasse per i lavoratori. Il passo conseguente adesso è adeguare i salari al costo della vita che è diverso da zona a zona». Il resto? Altri «miracoli», come lo «stop all'invasione degli immigrati» o come la scuola di magistratura a Bergamo. Tutti obiettivi centrati anche grazie all'alleanza di ferro con Berlusconi: «È stato di parola - ha affermato ancora il ministro per le Riforme - tutte le volte che gli abbiamo chiesto i voti sono arrivati». Noemi? Una montatura: «Lo vogliono far passare come uno che butta via il tempo rincorrendo le ragazze, invece devo dire onestamente che è uno che lavora molto. Non c'è come andare a Napoli per farsi incastrare. Se veniva a Bergamo non lo incastrava nessuno. Del resto lo attaccano pure sul lodo Alfano. Io ho proposto un provvedimento che consentirà anche ai bergamaschi di eleggere magistrati della loro stessa provincia e questo non lo dice nessuno».
«L'era ura», gli urlano dalla platea. Lui per tutta risposta butta lì un altro annuncio da applauso: «Bisogna ottenere l'insegnamento del bergamasco nelle scuole. È una cosa importante». Nel frattempo ci sono gli altri appuntamenti: per la chiusura della campagna elettorale a Bergamo in piazza Vittorio Veneto e il 14 a Pontida «a festeggiare l'elezione di Ettore Pirovano». Per Bossi è cosa fatta.
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