Una banda clonava carte di credito, schede prepagate e bancomat installando anche nella Bergamasca apparecchi negli sportelli delle banche. A scoprirla la Guardia di finanza di Torino che ha arrestato dieci persone e denunciato altre 13 con le accuse di associazione per delinquere, intercettazione illecita di flussi informatici e accesso illecito a sistemi di sicurezza informatica.
Il meccanismo era collaudato: venivano manomessi gli sportelli bancomat in diverse città della Romania, della Germania, e anche in Inghilterra e in Francia. In Italia l'organizzazione operava soprattutto a Bergamo, ma anche a Torino, Milano e Crema.
Nelle fessure per le carte magnetiche veniva introdotto un microchip che ne leggeva gli algoritmi, contemporaneamente una telecamera nascosta spiava il codice pin digitato dall'utente. I dispositivi inviavano poi i dati con e-mail criptate a Codrut Bivolari, considerato dagli inquirenti il capo dell'organizzazione che con un semplice apparecchio detto skimmer li copiava su carte magnetiche vergini. Una volta clonate le tessere permettevano ai membri dell'organizzazione di prelevare anche 5 mila euro al giorno.
Nel corso dell'operazione, durata oltre un anno, sono state sequestrate 198 carte di credito, 17 telefoni cellulari, 9 documenti falsi, 2.085 euro di cui 600 falsi, 185 sterline e circa 10 mila Leu oltre a due auto, tre pc, coltelli e un bastone, e vari apparecchi elettronici che i romeni usavano per carpire i codici.
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