Pedemontana: «Il tracciato
ha incongruenze ambientali»

In alcune parti del tracciato definitivo della Pedemontana, in via di completamento, «ci sono delle incongruenze sotto il profilo ambientale». Fabio Terragni, presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda spa, la concessionaria della futura tratta a pedaggio Bergamo-Malpensa (87 chilometri) lo ammette con grande franchezza: nonostante 26 assemblee popolari, 242 incontri istituzionali, oltre 400 incontri tecnici e 22 varianti dell'opera approvate all'unanimita', la sindrome «nimby» (not in my backyard, non nel mio cortile) ha colpito il tracciato della nuova infrastruttura a scapito dell'ambiente.

In alcuni casi, afferma Terragni in un convegno sulle compensazioni delle opere pubbliche organizzato dall'associazione Pimby (please in my backyard), la sindrome e' scattata da parte di alcuni enti territoriali e il tracciato, con una soluzione di compromesso, passa al confine tra due comuni «anche se in zone di alto pregio naturalistico».

La Pedemontana, progetto con un investimento del valore di 4 miliardi, prevede 100 milioni di opere compensative nel territorio, spiega Terragni. Il costo e' compreso nel piano economico finanziario «e sara' remunerato dalle tariffe» dell'autostrada.

Nel capitale di Pedemontana spa, oltre al socio di controllo Serravalle (68%), vi sono banca Biis (Intesa Sanpaolo), Ubibanca e alcune banche di credito cooperativo.

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