Cronaca
Venerdì 20 Maggio 2016
6,5 milioni di italiani non trovano lavoro
E 6 giovani su 10 vivono ancora a casa
La generazione dei «bamboccioni» non molla: nel 2014 più di 6 giovani su 10 (62,5%) tra i 18 e i 34 anni vivevano ancora a casa con i genitori. Lo evidenzia il Rapporto 2016 dell’Istat, sottolineando che il dato ha riguardato nel 68% dei casi i ragazzi e nel 57% le ragazze.
Nel contesto europeo l’Italia si schiera quindi in pieno con le medie dei Paesi mediterranei, a fronte di una media Ue del 48,1%. Aumenta poi l’età di chi decide per la prima volta di convolare a nozze, con una media per le donne pari a 30 anni e 7 mesi. Inoltre, la famiglia tradizionale - composta cioè dalla coppia coniugata con due figli - non è più il modello dominante, visto che ormai rappresenta meno di un terzo dei nuclei familiari (33%).
In Italia 2,2 milioni di famiglie vivono senza redditi da lavoro. È il dato relativo al 2015 che emerge dall’ultimo rapporto annuale dell’Istat. Le famiglie «jobless» sono passate dal 9,4% del 2004 al 14,2% dell’anno scorso e nel Mezzogiorno raggiungono il 24,5%, quasi un nucleo su quattro. La quota scende all’8,2% al Nord e al 11,5% al Centro. L’incremento ha riguardato le famiglie giovani rispetto alle adulte: tra le prime l’incidenza è raddoppiata dal 6,7% al 13%, tra le seconde è passata dal 12,7% al 15,1%.
Dopo sette anni di aumento ininterrotto, nel 2015 il numero dei disoccupati torna comunque a scendere anche in Italia: il tasso di disoccupazione raggiunge l’11,9% (-0,8 punti percentuali) e i disoccupati si riducono a poco più di 3 milioni (-6,3%, -203 mila unità). È in calo anche il tasso di mancata partecipazione (che comprende disoccupati e inattivi disponibili a lavorare), dal 22,9% del 2014 al 22,5%, però ancora molto sopra il livello medio Ue (12,7%). Sommando i disoccupati e le forze di lavoro potenziali, le persone che vorrebbero lavorare ma che non hanno un impiego sono 6,5 milioni nel 2015. E per il 2016 l’Istat evidenzia che l’andamento del mercato del lavoro «è incerto» e quello dei prezzi «appare ancora molto debole».
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