Utilizzavano internet per divulgare istruzioni su come realizzare ordigni esplosivi, ma mettevano on line anche manuali multimediali che spiegavano come costruire armi da guerra, attuare attacchi chimici con sostanze batteriologice nocive o pericolose. Questa l'accusa contestata a cinque persone dalla Procura di Catania, che ha disposto perquisizioni a Bergamo, Roma, Terni, Salerno e Potenza.
La polizia postale di Catania ha già eseguito perquisizioni domiciliari nei confronti dei cinque italiani indagati. Sono stati rinvenuti manuali multimediali per la costruzione e l'utilizzo di ordigni esplosivi rudimentali, di armi da guerra, di aggressivi chimici o di sostanze batteriologiche nocive o pericolose e di altri congegni micidiali. Le perquisizioni, effettuate con personale delle Digos delle città interessate, oltre che confermare in toto le ipotesi investigative degli inquirenti, hanno permesso di denunciare in stato di libertà altri due soggetti e hanno condotto al sequestro di proiettili a pallettoni non denunciati, di munizioni per armi da guerra, di armi detenute illegalmente, oltre al sequestro di due fucili e sette pistole, nonché parecchio materiale informatico e cartaceo con istruzioni per la costruzione di ordigni esplosivi e per la manomissione di cabine telefoniche.
Le 5 persone indagate hanno fra i 20 ed i 31 anni. Nessuno avrebbe collegamenti con organizzazioni terroristiche. Solo due di loro hanno un lavoro, gli altri sono disoccupati. Ma non si conoscono fra loro. Secondo l'accusa avrebbero creato siti internet, già oscurati, per scambiare informazioni su come realizzare ordigni. Tutti hanno ammesso le proprie responsabilità senza dare, però, una spiegazione plausibile sul loro operato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA