Dal Comune un nuovo centro per le persone autistiche
Un luogo di vita protetto, pensato su misura per le persone autistiche. Uno spazio che favorisca al massimo l’autonomia dell’individuo, aperto all’esterno attraverso uno scambio relazionale continuo con il quartiere e i cittadini che lo abitano. Il nuovo Centro socio educativo (Cse) voluto da Palafrizzoni ambisce a essere tutto questo e non solo. «È un passo necessario per dare certezza di risposta alle famiglie che non possono gestire da sole la situazione e hanno bisogno di un riferimento sicuro, stabile, continuativo», sottolinea Elena Carnevali, assessore alle Politiche sociali del Comune di Bergamo. Il progetto «Spazio autismo», già sostenuto dal Comune, è infatti operativo da anni al civico uno di via Alcaini (struttura San Colombano) e nell’ex scuola media Angelini di piazzale Sant'Antonio da Padova, grazie all’attività svolta dall’Ufficio scolastico provinciale e dall’associazione Spazio autismo che sino ad ora hanno contato su donazioni, bandi di concorso e contributi della Provincia di Bergamo.
Il passaggio all’istituzione di un vero Cse, che ospiterà fino a 22 persone, rappresenta una svolta perché per la prima volta in Italia un’Amministrazione pubblica (il costo annuale stimato è di 324.500 euro) si fa carico di un servizio mantenendo la flessibilità progettuale ed educativa e garantendone di fatto la sopravvivenza. Diverse le cause che hanno portato Palafrizzoni alla delibera sull’istituzione del centro (che sarà discussa giovedì 26 marzo in Consiglio comunale): l’aumento dei disturbi pervasivi (uno ogni 150 nati), il miglioramento della capacità di riconoscimento dello spettro autistico (entro il terzo anno di vita), la quasi saturazione dei servizi diurni esistenti. La Bergamasca conta oltre 700 casi.
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