Si predisponevano quindi servizi notturni di monitoraggio dei luoghi da parte degli agenti della Provincia che accertavano come le pasturazioni venivano puntualmente controllate e reintegrate con nuovi alimenti e timer di volta in volta ricollegato: «La postazione - comunica la Provincia - era quindi attiva e l’obiettivo finale era quindi un’azione di caccia illegale». La pattuglia della Polizia provinciale, con guardie volontarie della Provincia a valle, accertava che verso le 20 giungeva sul posto un’auto con a bordo due persone: una è scesa e si è diretta verso la postazione, il veicolo ha proseguito per un tratto sulla strada sterrata. Gli agenti, nascosti tra la vegetazione e dotati di binocoli e visore notturno, hanno seguito la scena. Fucile da caccia avvolto in una coperta, l’uomo si è avviato sul luogo delle pasturazioni e qui è stato bloccato. È un cinquantenne di Clusone, con un fucile sovrapposto, sulle cui canne era stata installata una torcia elettrica per l’attività di sparo nelle ore notturne. Aveva con sé cartucce da caccia a palla unica e a «pallettoni» (munizioni adatte solo per l’abbattimento di grossa selvaggina).
Il bracconiere - che aveva con sé scarti alimentari e l’attrezzatura necessaria per l’attività di appostamento, abbattimento e lavorazione degli animali eventualmente abbattuti - ammetteva subito le proprie responsabilità. A bordo dell’auto con cui era giunto sul posto c’era la figlia. Nel corso dei controlli nell’immobile di proprietà venivano poi rinvenute altre munizioni a palla non denunciate, quattro sacchetti di carne di capriolo congelata e una pistola a tamburo sprovvista di matricola identificativa. Il Comandante del Corpo di polizia provinciale Alberto Cigliano spiega che sono stati contestati i reati di caccia in periodo di divieto generale (l’apertura generale della caccia è fissata dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio), di esercizio della caccia con mezzi vietati (nella zona faunistica delle Alpi sono vietati la detenzione e l’uso di cartucce con pallini di diametro superiore a 4 millimetri), di omessa denuncia all’autorità di Pubblica sicurezza della detenzione di munizione a palla unica e di detenzione di arma clandestina (la pistola a tamburo)».
Per l'assessore Luigi Pisoni «questa nuova operazione testimonia l'efficacia operativa della Polizia provinciale. L’attività di prevenzione e controllo è continua su tutto il territorio e l’impegno per la tutela del nostro prezioso patrimonio faunistico è massimo».
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