I cinque progetti bergamaschi fanno parte dei 56 di tutta la Lombardia prescelti nel bando regionale «Fare rete e dare tutela e sostegno alla maternità» che il Pirellone ha finanziato per un totale di 6 milioni 433.927 euro (complessivi per il biennio 2009-2010) per interventi destinati a rimuovere gli ostacoli materiali e culturali che condizionano la scelta di avere un figlio, promuovere l'assistenza alle famiglie che vivono conflitti e difficoltà e rafforzare le relazioni familiari.
In sostanza, si tratta, per Bergamo e provincia, di cinque progetti con cui associazioni impegnate nel settore sociale, insieme all'Asl, puntano a incentivare la cultura della vita: soprattutto sono pratici perché il filo conduttore è fornire assistenza materiale in varie forme (dai buoni pasto ai contributi alle rette per i nidi, dai pannolini a sostegni finanziari per acquistare farmaci), insieme all'assistenza psicologica e sanitaria.
Le associazioni che hanno ottenuto i finanziamenti e che, d'ora in poi, per l'attuazione dei progetti lavoreranno fianco a fianco con l'Asl, opereranno in una logica di rete territoriale con interventi di diversi soggetti presenti sul territorio, da Caritas a fondazioni fino a strutture sanitarie pubbliche.
Sono cinque, si è detto: la cooperativa sociale Agape, rappresentata all'illustrazione dell'iniziativa da Ireneo Mascheroni, che opera nella Bassa, area Treviglio e Caravaggio, dove hanno sede i due consultori familiari che promuovono il progetto che è denominato «Mamma anch'io, con la comunità vicino»; il Centro di aiuto alla vita di Bergamo (Cav di via Conventino), presidente Anna Rava Daini, con «Mamme per mano, percorsi di accompagnamento e supporto»; il Centro di aiuto alla vita di Seriate, rappresentato dalla presidente Elia Marenzi e Chiara Conti, responsabile del progetto denominato «Maternità condivise: accompagnamento e sostegno della comunità alla maternità fragile»; la cooperativa sociale «Il varco» onlus, con sede a Brembilla (presidente Silvia Pedrini), che attiverà il progetto «Nascere in valle Imagna e in valle Brembana», che prevede la creazione di due microéquipe di assistenza sia sanitaria psicologica e sociale (con punto nevralgico di coordinamento al consultorio familiare di Villa d'Almé) sia di sostegno materiale; la associazione onlus «Melarancia» (presidente Paolo Cattaneo), che si occupa di recupero delle prostitute e di lotta allo sfruttamento, che ha attivato un progetto «Nuove vite» che avrà il sostegno di Oikos, l'ambulatorio medico per stranieri a Bergamo. L'aiuto alla maternità nei cinque progetti si sviluppa con modalità differenti, ma sempre orientato sia al sostegno psicologico e sanitario (dal supporto contro la depressione post partum alle visite pediatriche per i neonati), ma anche in termini materiali per evitare che le donne italiane e straniere rinuncino a una maternità per difficoltà economiche, per mancanza di un lavoro, per pochi mezzi nell'accogliere una nuova vita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA