Così cinque associazioni di volontariato, coordinate dall'Asl di Bergamo, scendono in campo con altrettanti progetti per attuare questo sostegno. I soldi li mette la Regione Lombardia per due anni: 578 mila euro. Ecco, progetto per progetto, come saranno spesi, secondo quanto annunciato in conferenza stampa dal direttore generale dell'Asl Robertpo Testa, dal direttore sociale Massimo Giupponi e dai rappresentanti delle associazioni.
1. Il Cav (Centro aiuto alla vita) di Bergamo si occupa del piano «Mamme per mano»: copertura economica per i beni di prima necessità, per spese mediche e visite pediatriche, supporto dei mediatori culturali a beneficio delle numerose mamme straniere che manifestano questo bisogno.
2. Il Cav di Seriate vara «Maternità condivisa»: fornitura di buoni pasto per sei mesi, accompagnamento economico per l'acquisto di beni e medicine, contributi per le rette dei nidi, consulenze per l'occupazione.
3. La Melarancia (sodalizio che aiuta le prostitute) con «Progetto nuove vite» contatterà una quarantina di ragazze di strada rimaste incinte per allontanarle dalla prostituzione e seguirle in una più serena gravidanza. L'iniziativa è in convenzione con il consultorio dell'Asl, gli Ospedali Riuniti di Bergamo e l'ambulatorio Oikos, l'ospedale di Seriate.
4. La cooperativa Agape (in rete con la Caritas e i consultori di Treviglio-Caravaggio, sede operativa del progetto) partecipa con «Mamma anch'io con la comunità vicino»: aiuti materiali, sostegno sanitario e psicologico.
5. Il Varco (associazione che opera nelle valli Brembana e Imagna) partecipa con «Nascere in Valle Imagna e in Valle Brembana» (progetto che fa capo al consultorio familiare di Villa d'Almè): si tratta di pacchetti diversificati di aiuto alla persona che vanno dagli aiuti materiali al sostegno post-parto con visite domiciliari di ostetriche.
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