Pacchetti turistici e servizi
«È una sfida - spiega Roberto Butta -. Il nostro obiettivo è proporci sul mercato nazionale e internazionale del turismo culturale-religioso, turismo d'affari (convegni e meeting) per valorizzare il complesso monastico e l'intera zona del Lavello. Saranno studiati appositi pacchetti turistici, organizzeremo eventi destinati ad allargare l'utenza potenziale della struttura (settimane speciali, valorizzazione dei prodotti locali anche con degustazioni). È una grande opportunità per tutto il territorio anche dal punto di vista economico. Il bar-osteria sarà aperto sei giorni a settimana, 12 ore al giorno, mentre l'albergo funzionerà tutto l'anno». All'inizio la società potrà contare su sei addetti; in seguito, in base al volume d'affari, è previsto l'aumento dei dipendenti. L'albergo disporrà di una rete gratuita d'accesso Wi.Fi. e videosorveglianza. Sarà realizzato inoltre un sito Internet che riassumerà l'offerta del complesso e dal quale sarà possibile fare prenotazioni on line. Nei primi mesi di apertura saranno effettuate anche interviste telefoniche ai clienti, per conoscerne le impressioni.
In progetto un'area benessere
«Desideriamo realizzare - prosegue Butta - una piccola area benessere, con saletta fitness e sala relax-lettura, dove gli ospiti dell'albergo potranno fruire della quiete che si respira nel complesso. Nella sala relax, in particolare, sarà allestita una piccola biblioteca con pubblicazioni di cultura locale o attinenti al monastero. Con la bella stagione saranno individuati anche spazi all'aperto (chiostri e porticati) dove mettere salotti esterni. Tenendo conto dell'ambiente circostante avvieremo servizi che potranno coinvolgere un target ampio (scolaresche, sportivi e famiglie con figli). Sarà disponibile, gratis per gli ospiti dell'albergo, un servizio di bike sharing e saranno realizzati opuscoli illustrativi su attività di svago, sportive, culturali, naturalistiche, eno-gastronomiche di associazioni e realtà del territorio». Ora la gestione della struttura permetterà alla Fondazione di dedicarsi all'obiettivo principale della sua costituzione: restituire al monastero la funzione di centro di cultura e di riferimento per il territorio. All'orizzonte prospettive interessanti. «Siamo in contatto con la Curia di Bergamo - sottolinea Gennaro Pannozzo, presidente della Fondazione - per la sua possibile partecipazione alla Fondazione: se ciò avvenisse, è indubbio che si andrebbe ad acquisire un contributo rilevante. Infine, attendiamo nelle prossime settimane dalla Regione Lombardia il riconoscimento giuridico: l'iter si dovrebbe concludere positivamente».
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