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Insomma una contrapposizione dura, netta e a tratti generalizzata che testimonia quanto la questione sia delicata e la cui discussione dovrà passare sui tavoli dei politici, come si augura l’assessore all’ambiente di Casazza Giulio Loglio. E di emergenza si può parlare, in quanto gli stessi dati forniti dall’assessore Pisoni parlano di un numero di cinghiale sempre maggiore: in questi ultimi due anni, infatti, gli abbattimenti svolti dalla Polizia provinciale sono quasi raddoppiati, toccando quota 87 lo scorso anno. E la tendenza sembra confermarsi anche per il 2009, durante il quale sono già stati 21 gli ungulati abbattuti.
Dati questi che, se da un lato testimoniano la buona volontà da parte della Provincia, dall’altro testimoniano come i mezzi attualmente messi in campo siano inefficaci e insufficienti. «Sono il primo a ringraziare la Polizia provinciale per il lavoro che sta svolgendo – ha affermato il sindaco di Sovere Arialdo Pezzetti –. Tuttavia quanto si sta facendo è risibile e sproporzionato rispetto all’entità del problema in cui ci troviamo». Passando al lato pratico, alcune soluzioni al problema sono state avanzate da Paolo Varuzza, biologo dell’Università di Pisa, e da Claudio Cesaris, del dipartimento di biologia animale dell’ateneo di Pavia. Tuttavia la mappatura del terreno, l’ipotesi di installare delle trappole o delle reti a conduzione elettrica e l’adozione della sperimentale pillola anticoncezionale per cinghiali su cui sta lavorando l’università di Oxford, sembrano essere strumenti inutili senza un incremento delle forze umane in campo.
Attualmente, infatti, sono tre le figure autorizzate a cacciare il cinghiale anche fuori dalla stagione venatoria: la Polizia Provinciale, il Corpo Forestale di Stato e i cacciatori abilitati. Circa 170 unità che, per mezzi e modalità di lavoro, non sembrano poter fronteggiare l’emergenza. Da qui la proposta dell’assessore Pisoni di inserire nell’organico anche alcuni elementi, appositamente formati, della polizia locale, oppure l’idea (avanzata dal primo cittadino di Sovere) di adottare la normativa del Nord Europa che permette al proprietario terriero di eliminare il cinghiale qualora entrasse nella sua proprietà. Sta di fatto che le risposte dovranno arrivare presto in quanto, come sostenuto da più parti, c’è la montagna da salvare.
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