L'uomo sarebbe implicato con altre 12 persone, tre delle quali ancora ricercate, in una organizzazione che si occupava di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Anche in Colombia la polizia antinarcotici ha arrestato 21 persone.
Le indagini sono partite proprio dal Friuli: si è così scoperto che il punto di arrivo in Europa era la Spagna. La cocaina veniva confezionata allo stato liquido in Sudamerica e messa in capsule di plastica non rilevabili dai raggi X: poi veniva consegnata ai corrieri, che ingerivano gli ovuli.
Secondo i carabinieri in Italia la banda era guidata da un colombiano residente a Pordenone: sono state intercettate alcune spedizioni, risalendo ai passaggi attraverso la Spagna e la Francia. Nella penisola iberica un'altra parte della banda provvedeva a stoccare la droga e a trasferire i narcoproventi utilizzando i circuiti di money transfer.
I carabinieri hanno anche scoperto che i narcos hanno spostato su internet (telefonia voip, chat rooms e social networks) la maggior parte delle comunicazioni fra le diverse componenti operanti nei paesi interessati dalla «filiera» che va dal produttore al distributore finale.
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