Inail, lunghe attese
«Centralino da cambiare»

Avere informazioni su una pratica Inail chiamando il centralino è cosa alquanto complicata, a quanto risulta dalle molte lamentele dei cittadini già raccontate alcune settimane fa da «L'Eco di Bergamo». La linea cade durante l'attesa, scegliendo l'opzione per parlare con un incaricato dopo una serie di «resti in linea» la risposta spesso è «la persona cercata non risponde», e nella combinazione telefonica che dovrebbe mettere in attesa l'utente e poi far scattare il contatto con l'operatore, il disco molto spesso congeda chi è all'altro capo del telefono con un «grazie per aver chiamato». E le domande e le informazioni sulla pratica restano appese al filo. La lentezza e le disfunzioni del centralino a quanto pare, sono causate non dalla negligenza degli operatori, a quanto dicono le rappresentanze sindacali, ma da un cattivo funzionamento proprio della «strumentazione».

Ora, a quanto riferiscono dalla sede Inail di via Matris Domini, in tempi brevi, dovrebbero essere rimossi i problemi di «comunicazione» presenti al centralino Inail di Bergamo. Del problema, spiegano dall'Inail di Bergamo, se ne sta infatti occupando direttamente la Direzione centrale servizi informativi e telecomunicazioni dell'Inail che ha sede a Roma. Intanto, i sindacati, in un documento firmato la Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) e i lavoratori, si sottolinea che proprio i dipendenti Inail sono ben al corrente di quanto sta accadendo al centralino. «Tutti i lavoratori e la Rsu della sede di Bergamo e Bergamo Treviglio desiderano puntualizzare di essere a conoscenza delle difficoltà segnalate. Tali difficoltà sono state fatte presenti più volte all'amministrazione, la quale sa benissimo che i problemi sono causati da un mal funzionamento del centralino». E le rappresentanze spiegano che questo cattivo funzionamento pesa non poco sulla mole di lavoro che svolgono i lavoratori Inail della sede di Bergamo e di Treviglio e quindi anche sugli utenti: «Si rammenta che la sede provinciale di Bergamo gestisce un portafoglio di 77.051 posizioni assicurative territoriali e apre 23.452 denunce d'infortunio l'anno, gestisce 16.325 rendite e lavora oltre 34 mila Durc l'anno». Non solo, si aggiunge nel documento firmato da Rsu e dai lavoratori: «Nonostante il ridimensionamento del personale in forza, conseguenza del decreto Brunetta, il personale Inail della sede provinciale di Bergamo è quotidianamente impegnato nell'evadere le telefonate anche al di là della fascia oraria stabilita dalla direzione (10,30-12,30) e a limitare il più possibile i disagi ai cittadini».

In sostanza, spiegano i sindacati, i lavoratori, gli addetti tutti, si impegnano nel loro lavoro, eppure questo impegno viene proprio penalizzato dal fatto che il centralino è mal funzionante, e quindi si ricorda che «è necessario sostituire il centralino per risolvere questo problema» e che «i tagli alle spese portano a inefficienze non volute dai lavoratori interni». Sulla questione ora interviene Addolorata Malgieri, responsabile della comunicazione e prevenzione alla sede Inail di Bergamo, precisando di parlare anche a nome del direttore Carmela Sidoti. «Le linee telefoniche dell'Istituto, gestite dalla Direzione centrale servizi informativi e telecomunicazioni Inail di Roma - dice Malgieri - hanno subito un peggioramento nel momento in cui è avvenuto il passaggio del servizio dal vecchio al nuovo gestore telefonico. Si tratta di un problema che interessa più sedi dell'Inail, soprattutto dove le linee sono particolarmente vetuste. Tuttavia il problema non solo è seguito dal direttore nei vari aspetti, ma è anche all'attenzione della Direzione centrale competente da cui ci è stato assicurato che in tempi brevi avverrà una migrazione dell'attuale sistema telefonico su un'altra piattaforma informatica, con l'obiettivo di migliorare la qualità del servizio». «Per quanto concerne il problema tecnico più rilevante - aggiunge Addolorata Malgieri - che riguarda l'elevato traffico in entrata durante l'orario di sportello telefonico rispetto alle linee messe a disposizione della sede, è stata proposta una soluzione che prevede di dirottare alcune linee disponibili in uscita su altre disponibili in entrata».

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