I trafficanti, che importavano la droga dall'Africa attraverso la rotta parigina, avevano la propria base a Castelvolturno, da dove gestivano lo smercio di stupefacenti su diverse piazze italiane: Firenze, Prato, Caserta, il basso Lazio ma anche Bergamo. L'attività criminale veniva «autorizzata», dietro pagamento del «pizzo», dal clan dei Casalesi.
Numerosi nel corso delle indagini, durate oltre un anno, i sequestri di droga e gli arresti condotti in flagranza di reato.
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