«Essere in salute non significa soltanto stare in buone condizioni fisiche, ma soprattutto stare bene con se stesse e nel posto in cui si vive. Questo vale per le donne di ogni età, ma soprattutto per le donne straniere che si trovano a vivere in un territorio, in questo caso Bergamo, che non è il loro Paese d’origine, con i problemi linguistici e di cultura che ne conseguono», hanno spiegato gli assessori alle Politiche sociali e alle Pari opportunità di Bergamo, Elena Carnevali e Maddalena Cattaneo. Da questa spinta, e sul solco del lavoro che da cinque anni ha ispirato il Consiglio delle donne, è nata questa guida «in rosa», plurilingue.
Un vademecum che ha visto coinvolti, per la raccolta di informazioni utili sul territorio comunale e l’hinterland, anche l’Oikos (ambulatorio medico per stranieri), l’Ufficio Pace di Bergamo, la Rete salute riproduttiva donne migranti e l’associazione Mondialità: ne è uscita una «mappa», comoda e piccola da mettere in borsetta, dove ogni donna migrante a Bergamo può trovare in modo semplice le indicazioni per ottenere servizi per la propria salute, quella dei propri figli, della propria famiglia. A più colori, e in più lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, cinese, arabo, russo) sono indicati in modo schematico tutti i punti per i servizi socio sanitari per varie tipologie di bisogni, dall’assistenza in caso di gravidanza all’aiuto per i neonati (non solo ospedali, ma anche il Centro di aiuto alla vita, i servizi socio sanitari, il consultorio Scarpellini e il consultorio Aied), al sostegno per diverse patologie (dalle malattie a trasmissione sessuale alla prevenzione dei tumori fino ai servizi di medicina generale), all’aiuto giuridico e psicologico in caso di violenze, passando dalla contraccezione alla lotta allo sfruttamento della prostituzione.
La guida sarà distribuita in tutti i luoghi di accesso ai servizi sanitari e sociali, nelle sedi di associazioni, nei luoghi di ritrovo, e anche nei punti della città dove molte donne straniere si trovano, come il mercato degli ucraini e i giardini del Donizetti.
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