Cronaca
Giovedì 12 Febbraio 2009
Il cardiologo dei Riuniti Senni
ricevuto dal presidente Napolitano
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Venerdì 13 febbraio, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano riceverà al Quirinale i rappresentanti della ricerca cardiologica italiana, tra cui Michele Senni, responsabile della Medicina cardiovascolare dei Riuniti e chairman dell’Area scompenso cardiaco dell’Anmco. «L’appuntamento al Quirinale sarà una celebrazione di tutta la cardiologia italiana – commenta Senni –. È per me un onore rappresentare l’Area Scompenso dell’Anmco e gli Ospedali Riuniti, centro di eccellenza da oltre 50 anni per pazienti provenienti da tutta Italia e da tutto il mondo. L’adesione a questo innovativo progetto ci permetterà di far confluire le nostre esperienze nella banca dati di Anmco che conta già 100.000 pazienti e quindi intensificherà ancora di più l’attività di ricerca scientifica che già quotidianamente svolgiamo».
L'Anmco, l'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, opera e collabora con il Gissi, il Gruppo italiano per lo studio della sopravvivenza nell’infarto. Considerato uno dei più qualificati team di ricerca nel mondo in campo cardiovascolare, quest'ultimo gruppo è nato dalla collaborazione tra l’Anmco e l’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri. Il Gissi ha prodotto una serie di studi clinici di grandi dimensioni, che hanno coinvolto più di 60 mila pazienti e che hanno portato a importanti scoperte sulle terapie più utili nel ridurre la mortalità da infarto miocardico.
Ora la Fondazione vuole andare oltre e intraprendere una linea di ricerca assolutamente innovativa sulle cause delle malattie cardiovascolari, definita Gissi-Outlisers: i ricercatori intendono concentrarsi su quei casi solitamente poco studiati perché particolarmente rari, per identificare nuovi target di terapia e di prevenzione personalizzata «su misura».
«Per la prima volta – commenta Antonello Gavazzi, direttore della Cardiologia dei Riuniti – verranno studiati casi particolari o estremamente rari, che deviano cioè dai comportamenti più prevedibili in base alle attuali conoscenze. L’intenzione è quella di cercare le cause di queste anomalie e capire quali sono i fattori di rischio che espongono alcuni alla malattia e, viceversa, quali sono i fattori di protezione. L’obiettivo è che ogni malato sia curato tenendo conto della differenze tra gli individui, perché ogni cuore è diverso da un altro».
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