Per cautelarsi, quindi, secondo gli operatori dell’Adoc, è necessario far inserire per iscritto nel modulo di acquisto tutte le proprie richieste, soprattutto quando queste ultime, in relazione solitamente all’orario e al luogo della partenza, rappresentino una condizione essenziale per la partecipazione al viaggio: «Bisogna poi ricordarsi di chiedere l’assicurazione in caso di annullamento e soprattutto di non pagare l’intera quota all’atto della sottoscrizione: lo stesso Codice al consumo, infatti, prevede esplicitamente il versamento dell’importo richiesto in due tranches, prima una caparra e poi, il giorno prima della partenza, il saldo».
Anche in relazione agli eventuali motivi di salute che potessero subentrare come causa della mancata partecipazione alla vacanza, ricorda l’Adoc, è bene tenere presente che la copertura assicurativa già inclusa nei contratti per questo tipo di imprevisti diventa operativa solo a partenza avvenuta: «Se non si può partire occorre pertanto inviare immediatamente una raccomandata con ricevuta di ritorno all’agenzia e al tour operator spiegando i motivi dell’impedimento. Qualora invece i problemi si manifestassero durante il soggiorno, il cliente ha dieci giorni di tempo dal rientro a casa per segnalarli, eventualmente con il corredo di documentazione fotografica, sempre tramite raccomandata al tour operator che ha organizzato la vacanza».
«La mancanza di queste cautele - conclude Adoc -, e soprattutto l’assenza dell’esplicita menzione nel contratto delle richieste del sottoscrittore, comporta che né l’agenzia né il tour operator siano tenuti ad alcun tipo di rimborso: si rischia così di subire, oltre al danno, la beffa perché, a fronte della mancata partecipazione alla vacanza, non si può neanche ottenere la restituzione dei soldi spesi.
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