Dopo l'inchiesta della procura di Verona che ha portato al sequestro preventivo dei dispositivi di rilevamento automatico delle infrazioni semaforiche «T-Red» in oltre venti province - tra i quali anche i due installati a Stezzano - e all'arresto, con l'accusa di frode nelle pubbliche forniture, di Stefano Arrighetti, amministratore unico della società produttrice «Kria Srl» di Desio, si mobilitano nuovamente i comitati cittadini di protesta, nati per contestare la legittimità dei dispositivi. Giovedì sera, alle 20,30, il comitato di Stezzano si riunirà al bar «L'altra faccia» di via Silvio Pellico, per una serata alla quale sono invitati tutti quelli che hanno preso una o più multe. Nel corso della serata si discuterà della vicenda e delle possibilità di fare ricorso contro le multe. Intanto i vari comitati anti T-Red italiani - che sono circa una trentina - hanno deciso di unire le forze per adottare strategie di azione comuni e, allo stesso tempo, discutere una proposta di legge sulla regolamentazione delle tempistiche del passaggio tra il giallo e il rosso, uno dei punti contestati fin dall'inizio. Per questo a metà marzo ci sarà un maxi-raduno a Parma. Nell'operazione della procura di Verona risultano indagati 63 funzionari di polizia municipale, 40 amministratori pubblici e 6 amministratori di società private: a Stezzano gli indagati sarebbero tre - gli inquirenti hanno infatti precisato che ci sono indagati in ogni paese che ha utilizzato l'apparecchiatura della società coinvolta - ma al Comune, almeno fino a ieri, non erano ancora giunte comunicazioni in merito. Lo stralcio del fascicolo riguardante le indagini deve infatti essere prima trasmesso alla procura di Bergamo. Dunque chi siano gli indagati, ancora non si sa.