Sul tema sabato scorso, 24 gennaio, si è tenuto un incontro in Questura dove Martino Signori della segreteria provinciale della Cgil insieme a Giuseppe Errico dell’Ufficio diritti Cgil e a Jasbirv Singh, presidente dell’associazione culturale, hanno chiesto il rispetto delle usanze e della dignità dei fedeli indiani.
Rassicurando il sindacato, Dario Rotondi, questore di Bergamo, ha puntualizzato che il turbante può restare sul capo di chi deve farsi fotografare per documenti d’identità e permessi di soggiorno, purché esso non copra nessuna parte del viso.
L’intervento della Cgil e dell’associazione «Gurdwara Sikh Sabha» arriva dopo qualche caso in cui ai seguaci sikh era stato chiesto di togliere il copricapo per farsi fotografare. «Siamo molto soddisfatti della puntualizzazione della questura - hanno commentato Martino Signori e Giuseppe Errico -. Il questore ha dimostrato una profonda sensibilità nei confronti della comunità sikh e della sua cultura religiosa. Esiste un macchinario speciale per la digitalizzazione delle fotografie d’identità. L’obbiettivo è quello di arrivare a definire standard precisi che permettano al macchinario di leggere tutti i parametri del viso umano senza per questo ledere la dignità di culture diverse».
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