La decisione ha modificato la legge regionale 18/2006, che obbligava alla privatizzazione del servizio idrico mediante messa a gara. Il referendum abrogativo parziale era stato proposto da 144 comuni lombardi: in Bergamasca si erano mossi Bergamo, Gandosso, Torre Boldone e Zanica.
La Regione Lombardia ha però deciso di evitare il ricorso al voto dei cittadini e ha accolto in pieno le richieste referendarie. Ora i Comuni lombardi - dicono gli interessati - cessano di essere “di serie B” rispetto a tutti gli altri Comuni italiani e riacquistano la possibilità di poter sceglier di mantenere l’acqua, bene comune essenziale alla vita, in mani solo pubbliche, mediante aziende di diritto pubblico.
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