Resta però ancora da capire il ruolo delle cinque persone, tutte identificate ma non ancora tutte reperibili, che si trovavano con Adil El Wardi la sera precedente a venerdì 16 gennaio, quando il marocchino di 27 anni è stato trovato senza vita a Vaprio, sulla strada che separa l'Adda dal Naviglio Martesana.
Resta in carcere, inoltre, il 22enne, clandestino, sottoposto a fermo e indiziato per il delitto di sequestro di persona e omicidio in concorso. Il giovane era stato fermato nella notte tra sabato 17 e domenica 18 gennaio. Gli inquirenti hanno ricostruito la dinamica del delitto: Adil El Wardi sarebbe morto per dissanguamento, come ha confermato l’autopsia, in seguito ad una ferita al ginocchio sinistro.
La ferita, inferta con una roncola, sarebbe stata provocata dal 22enne durante una lite, probabilmente per motivi legati allo spaccio di droga, avvenuta in via degli Oleandri, a Zingonia di Verdellino. Qui, infatti, è stato trovato molto sangue. E molto sangue è stato trovato anche in un appartamento di Zingonia di Ciserano, in via Bologna, dove il ferito è stato portato in un primo tempo, prima di essere abbandonato, ormai morto, a Vaprio, dove è stato ritrovato.
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